Con 298 sì, 125 contrari e 8 astenuti, Montecitorio dice sì alla maxi-manovra da 40 miliardi. Ora la palla passa al Senato. Ma cosa prevede la Manovra?
E’ una Maxi Manovra che va a toccare diversi settori da: i 5 miliardi per la Cassa Integrazione, al miliardo tra acquisto dei vaccini e l’assunzione di medici e infermieri per somministrarli, fino ai 40 milioni per i buoni spesa alle famiglie più in difficoltà e molto altro.
E’ molto atteso l’esonero dei contributi per oltre 300.000 partite iva con ricavi sotto i 50mila euro che hanno subito almeno un terzo del fatturato.
Ad oggi, non è ancora dato sapere come verrà assegnato il miliardo stanziato per le p.iva e visto il “ritardo” si teme che sarà il Decreto Ristori finale di gennaio ad estendere l’ammortizzare ai professionisti iscritti agli ordini.
Sono inclusi nella Maxi Manovra:
- l’agricoltura e turismo;
- le attività turistiche alle quali arriverà un altro mezzo miliardo;
- i ‘Cinema bond’ dell’Istituto Luce.
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Maxi Manovra: dalla CIG alla decontribuzione per le assunzioni di giovani e donne
Le 12 settimane aggiuntive di Cig Covid scadono a fine marzo e con lo sblocco dei licenziamenti rischia di creare una valanga di disoccupati.
A tal proposito nel testo si leggeva già la proroga dello sconto del 30% dei contributi nel Mezzogiorno e un nuovo piano di decontribuzione per l’assunzione di giovani e donne.
Al fine di evitare un eccesso di disoccupazione è stato stanziato un pacchetto rafforzato di 50 milioni di euro per:
- il rientro delle neomamme al lavoro;
- il ritorno dell’assegno di ricollocamento anche per i percettori di Naspi;
- i contratti di espansione e l’avvio di un nuovo programma GOL per l’inserimento di lavoratori disoccupati e di beneficiari del Reddito di cittadinanza.
Sono previsti anche una serie di bonus e incentivi per le famiglie, come l’assegno unico familiare ovvero il contributo assegnato a nuclei con uno o più figli a carico che verrà erogato fino al compimento del ventunesimo anno di età.
Ritorna il bonus asilo nido che dovrebbe essere già fruibile fino al 30 giugno 2021 per poi essere sostituito dal 1° luglio con l’assegno unico.