L’INPS prevede alcuni requisiti necessari per la percezione dell’assegno sociale, in particolare relativi al reddito.
L’INPS definisce l’assegno sociale come una prestazione economica, per tutti i cittadini italiani e stranieri iscritti all’anagrafe del comune di residenza e ai cittadini extracomunitari/rifugiati/titolari di protezione sussidiaria con permesso di soggiorno CE per soggiornanti di lungo periodo, che si trovano in condizioni economiche disagiate e con redditi inferiori alle soglie previste annualmente dalla legge.
Il requisito di reddito è uno degli aspetti determinanti per l’assegnazione del beneficio.
Per l’anno 2021 i limiti di reddito per l’erogazione dell’assegno sociale sono:
- per i non coniugati hanno diritto all’assegno pieno se possiedono un reddito annuale pari a zero ed entro i 5.983,64 euro;
- negli altri casi in cui concorrano altri redditi, si può ricevere un importo ridotto dell’assegno.
- per i coniugati, ci sono differenti limiti di reddito che corrisponde a 11.967,28 euro.
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Quali sono i redditi che non fanno perdere il diritto all’assegno sociale?
Esistono dei redditi, che riguardano sia la persona che il coniuge, per l’ottenimento del beneficio, che sono rilevabili e che riguardano principalmente quelli assoggettabili ai fini IRPEF.
A tale computo si aggiungono anche i redditi esenti da imposta o le rendite INAIL e l’assegno sociale di cui è eventuale titolare il coniuge.
Ai fini dell’erogazione dell’assegno non si considerano i seguenti redditi:
- il proprio assegno sociale;
- la casa di proprietà in cui si vive;
- le competenze arretrate e soggette a tassazione separata;
- il TFR, TFS o altri anticipi;
- l’indennità di accompagnamento istituita dalla Legge n. 18/1980 o quella per assistenza continuativa INAIL agli invalidi assoluti;
- le indennità di comunicazione ed alcuni assegni agli ex combattenti.