Una 29enne inglese ha finto di avere un cancro per organizzare un matrimonio faraonico. Nemmeno il futuro marito era al corrente della messinscena
Certe storie lasciano perplessi ed increduli. Non si può pensare che l’essere umano sia capace di compiere gesti così assurdi per il proprio tornaconto personale. Ed invece si. L’esempio in questione è quello di Toni Standen 29enne inglese ha finto per diverso tempo di avere un grave cancro.
Lo ha fatto per uno scopo meramente economico. L’obiettivo era fare leva sulla malattia per ottenere in cambio il denaro necessario per potersi sposare con tanto di cerimonia sfarzosa con il compagno James (all’oscuro di tutta questa vicenda).
Il finto teatrino è iniziato nel 2015 quando la ragazza ha annunciato la malattia ai suoi cari. Due anni dopo la vicenda è stata addirittura riportata dai quotidiani locali in seguito ad un’intervista rilasciata dalla stessa Toni. Il clou però è arrivato nel 2019 quando ha fatto credere che ormai il cancro era in fase terminale.
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Finge di avere un cancro: condanna e reazioni degli amici
Il suo ultimo desiderio prima di passare a miglior vita era quello di sposare il fidanzato James. Un appello che ha fatto breccia nel cuore della gente, facendo scattare una gara di solidarietà con tanto di raccolta fondi sul portale GoFundMe intitolata “Aiuta a dare a Toni e Jim il matrimonio che meritano”, attraverso cui la coppia ha racimolato circa 9270 euro.
Alle nozze non ha preso parte il padre di lei, scomparso un mese prima proprio per un tumore. Nemmeno questo episodio “reale” ha fermato il diabolico piano della giovane, che si è concessa anche una luna di miele da sogno in Turchia.
Quando però si esagera, la verità viene sempre a galla anche perché prima o poi l’errore arriva. Toni infatti ha annunciato contestualmente che le restavano soli due mesi di vita e che aveva contratto il coronavirus, che è deleterio in particolar modo con soggetti con patologie pregresse.
Un aspetto su cui i suoi affetti più stretti hanno voluto approfondire, fino a quando in una telefonata registrata, è arrivata la triste e scioccante confessione tra lacrime e pentimento. Troppo tardi ormai il danno era fatto. Le amiche di una vita e i parenti non hanno potuto fare altro che esprimere tutta la loro delusione e senso di tradimento.
Per effetto di ciò il giudice Nicholas Sanders l’ha condannata a 5 mesi di reclusione e a risarcire 2200 euro ad uno dei donatori che aveva mostrato maggiore generosità nei suoi confronti.