La scuola non sarà più uno dei settori bloccati dal Covid. Il Governo vuole ripartire e farlo subito, dal 7 gennaio 2021
L’intesa tra Governo e Regioni sarebbe ad un soffio: rientro a scuola previsto per il prossimo 7 gennaio. Giuseppe Conte però ci tiene a chiarire, per gli studenti delle scuole superiori, rientro graduale. Si inizia con una presenza al 50%, per poi salire al 75.
Influirà l’aumento dei trasporti insieme allo scaglionamento degli orari di ingresso e uscita nelle scuole insieme all’apertura posticipata dei negozi. Tamponi rapidi infine, per studenti e docenti.
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La bozza dell’accordo per il rientro a scuola di gennaio
Il premier, Giuseppe Conte, ha annunciato in prima persona le decisioni prese dal governo: “Con le prefetture a livello provinciale c’è un tavolo dei ministri da giorni per coordinarsi e trovare soluzioni flessibili. Ho raccomandato perché ci sia un’apertura differenziata scuola per scuola, paese per paese. Nel segno della flessibilità: è l’unica possibilità che abbiamo per evitare criticità che si concentrano anche sui trasporti”.
Conclude poi, il presidente del Consiglio: “Dobbiamo ripartire con la didattica al distanza almeno al 50% per le scuole superiori di secondo grado, con il massimo di flessibilità”. Corsia preferenziale quindi, per i tamponi a studenti e docenti, mentre le Regioni hanno insistito per bocciare il posticipo delle lezioni al 30 giugno 2021.
La bozza dell’accordo: dovrebbe essere comunicata a breve, con la Conferenza unificata covnocata dal ministro degli Affari regionali, Francesco Boccia. I punti forti, oltre all’aumento dei mezzi di trasporto, coadiuvati dai bus scolastici privati, saranno scaglionamento di ingressi ed uscite dalle scuole e incentivi per lo smart working sia nel pubblico che nel privato.