Quota 41 e Opzione donna: due sistemi per chiudere prima l’esperienza lavorativa. Per la pensione l’importante sono i requisiti.
Pensione anticipata? Nel 2021 c’è chi potrà andarci addirittura a 59 anni. E non si tratta di Quota 100, sistema pensionistico pensato dal governo gialloblu e prossimo alla scadenza. In realtà si tratta di una normativa già presente e anche con un ventaglio di opzioni piuttosto ampio. Inevitabile dover possedere qualche requisito di fondo. A ogni modo, per i nati nel 1962, prossimi quindi a compiere 59 anni, la possibilità concreta per chiudere anticipatamente la carriera lavorativa esiste.
Dalla cosiddetta Quota 41 all’Opzione Donna per le esponenti del gentil sesso: tutte opportunità per accedere al trattamento pensionistico con qualche anno di anticipo rispetto agli standard base. E accedervi non è nemmeno troppo complicato.
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Innanzitutto Quota 41. Valida per i nati nel 1961 e 1962, elasticità che mostra come quello anagrafico non sia in realtà il requisito cruciale. L’importante sono i 41 anni di contributi, a patto che almeno 12 siano stati versati prima del compimento dei 19 anni. In sostanza, un contributo ai lavoratori precoci, anche se nemmeno questa è una condizione solitaria.
Per poter fare domanda, infatti, sarà necessario rientrare in una delle tre categorie cardine del provvedimento. Innanzitutto fra i disoccupati che non percepiscono da 3 mesi l’indennità sostituiva di disoccupazione; oppure rientrare fra gli invalidi almeno del 74%; essere caregiver o lavoratori che svolgono lavori usuranti.
Per quanto riguarda le lavoratrici, andare in pensione a 59 anni sarà possibile con la cosiddetta Opzione donna. Valida, naturalmente, per le sole lavoratrici. Alla quale possono aderire sia le dipendenti con 58 anni di età e 35 anni di contributi, che coloro con 59 anni e 35 di contributi. Anche qui, i requisiti devono essere maturati entro e non oltre il 31 dicembre 2020.