Atto dovuto o capricci da ragazzini? Chissà quante cose sono obbligatorie al passaggio da un presidente all’altro, ma sarà contento Trump
In via ufficiale, è stato il social Twitter a prendere la decisione, per conto degli Stati Uniti. Joe Biden, che tra pochi giorni diventerà ufficialmente il Presidente degli Stati Uniti, non potrà ereditare i follower di Donald Trump.
Una notizia strana all’apparenza, di quelle che sembrano legate alla burocrazia, ma non è solo quello. Anche perché non è sempre stato così. Ci sono diverse società legate a Twitter che c’entrano qualcosa in questa negazione. Vediamo i precedenti.
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Quando Trump ereditò i follower di Obama
Praticamente, ecco cosa succederà e perché questa è una mossa politica, altro che disgrazie social. Biden di certo non fa l’influencer nella vita, e la perdita di follower su un social è ancor più grave di quello che potrebbe essere, proprio per chi con i social ci lavora. Vorrà dire che quando Biden scriverà qualcosa, anzi, twitterà, i milioni di seguaci che oggi possono leggere le frasi di Trumo, non potranno fare lo stesso col nuovo Presidente.
A meno che non scelgano di seguire di nuovo il profilo del dell’account ufficiale del presidente degli Stati Uniti, @POTUS, non potranno essere informati dei cinguettii del loro nuovo numero 1. Questo, non avverrà però per i follower dell’account della Casa Bianca, @WhiteHouse.
Perché diciamo che non è un atto burocratico dovuto? Semplice, nel 2017 Barak Obama, oltre alla poltrona, lasciò in eredità a Trump, tutti i follower del profilo presidenziale. Lo ha ricordato, tanto per non polemizzare, il responsabile del settore informatico nel comitato di Joe Biden, Rob Flahert: “Twitter ci ha informato che d’ora in poi l’amministrazione Biden dovrà iniziare da zero”. Stessa cosa sarà per l’account della First Lady. Un altro modo, per citare Flaher, per “Partire da zero”.