Il fondatore di Microsoft criticato durante un’intervista alla Cnn. Ma Gates è anche uno dei “paperoni” che più hanno contribuito alla ricerca.
“Bar e ristoranti resteranno chiusi quasi ovunque, mentre ci prepariamo ad affrontare una nuova ondata del virus. E penso che, purtroppo, questa sia una misura appropriata”. Parola di Bill Gates, intervistato pochi giorni fa da Fox News a proposito delle nuove disposizioni pensate per far fronte alla pandemia. Posizioni che, visto il personaggio e, soprattutto, la sua stabile permanenza fra le persone più facoltose del Pianeta, ha fatto storcere il naso a parecchi.
In primis ai giornalisti di Fox, critici contro il magnate del web, proprio in virtù di un commento arrivato da una posizione economica ritenuta sufficiente per essere al riparo dagli effetti diretti della crisi innescata dal Covid-19. La quale, del resto, ha tutt’altro che toccato i giganti del web, tanto che nei giorni scorsi i titoli tech risultavano quelli che più avevano guadagnato in borsa.
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Bill Gates a favore delle chiusure, la critica: “Un esperto di computer a parlare di Covid”
“La Cnn ha un esperto di computer a parlare di Covid invece di un medico”. A parlare è Marc Spiegel, medico e personaggio fra i più ricercati dai network americani per fornire informazioni sul coronavirus. Ed è solo uno dei commenti negativi che hanno trascinato Gates nella bufera. Più posato ma non meno critico il commento del conduttore Charles Payne: “Gates è ancora una delle persone più ricche del mondo; lo è perché si impegna attivamente e quotidianamente per fare in modo di restare nella fascia più alta tra i ricchi del mondo”.
In sostanza, un richiamo a considerare chi, con standard infinitamente minori, non potrà continuare a lavorare per guadagnare quanto necessario per vivere. Ma, per spezzare una lancia in favore di Bill Gates, va detto che la sua Bill & Melinda Gates Foundation si è sempre mostrata a sostegno della ricerca contro il coronavirus. E Gates è solo uno dei tanti “paperoni” che hanno contribuito economicamente, donando più di 250 milioni di dollari ai ricercatori per condurre il proprio lavoro contro il Covid-19. Forse anche per questo non ci si aspettava la scivolata.