Prodotti immancabili sulle tavole natalizie, probabilmente anche in tempo di pandemia. Ma quanto possono costare le varie specie di crostacei?
Non sarà un Natale come gli altri ma, per quanto atmosfera e finanze lo consentiranno, gli italiani cercheranno di onorare al meglio l’imminente periodo di festività. Inevitabile che, vista anche la crisi innescata dalla pandemia, anche le spese per imbandire le tavole potrebbero essere limitate, dando magari priorità a quelle per garantire la tradizione dei doni. Ma, per quanto possibile, sulle tavole non mancheranno i cibi propri del periodo natalizio.
Ma, se un contenimento delle spese è inevitabile, lo è altrettanto cercare di capire i costi reali dei prodotti che tradizionalmente corredano le cene di Natale. Uno su tutti: i crostacei, legati alla Vigilia e pensati come valida alternativa alla carne, solitamente non consumata durante la cena del 24. Gamberi quindi, ma anche scampi, astici, mazzancolle e le cosiddette cicale di mare. Specialità ittiche che rispecchiano la qualità anche nei prezzi.
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Crostacei, facciamo due conti: occhio a provenienza e qualità
Il più economico è certamente il gambero. Ragionando per prezzi al chilo, spiega Proiezionidiborsa.it, quello dei gamberi va dai 13 ai 16 euro. Di più se scegliessimo di dar precedenza alle code di gambero, per le quali il prezzo sale a 25 euro al chilo. Conta fino a un certo punto la provenienza, posto che questo particolare crostaceo arriva perlopiù dall’estero. Più difficile avvinarsi ai gamberi rossi, per i quali a seconda della prezzatura, si potrebbe arrivare persino a 90 euro al chilo.
Naturalmente il prezzo indica anche (almeno a grandissime linee) la qualità del prodotto. In caso di prezzi più bassi, ad esempio per gli scampi (per i quali si ragiona sugli 80 euro al chilo), vanno attenzionate variabili come provenienza e fasi di congelamento. A seconda dei casi, si potrebbe scendere anche a 40 euro. Stesso discorso per le cicale di mare, il cui prezzo medio si aggira attorno ai 30 euro.
Per quanto riguarda gli astici, più da intenditori che da tradizione, si ragiona in base alle aree di pesca. E se nel Mediterraneo si issano astici che potrebbero arrivare anche a 75 euro al chilo (comunque non meno di 60), per quello dei mari del Nord America si potrebbe scendere a una cinquantina di euro. Di questi tempi, giusto farsi due conti.