E’ accaduto a Taranto, dove gli avventori di una sala destinata ad attività ricreativa sono state sanzionate per non aver rispettato le normative.
Paura delle chiusure ma anche di incorrere in sanzioni. Vanno di pari passo i due timori, anche perché gli unici davvero in grado di intaccare la quotidianità delle persone. E nel weekend pre-natalizio, si materializzano in diversi territori, gli ultimi nel sud Italia. Campomarino, in provincia di Campobasso, e Taranto, in Puglia. Le contestazioni: non aver rispettato il Dpcm, rivolte sia ai gestori che ai consumatori. In questo caso di ristoranti o altre attività inosservanti.
Il conto è costato caro per gli avventori di un ristorante del litorale molisano. La Guardai di finanza, durante un controllo, ha “beccato” il locale aperto al pubblico dopo l’orario consentito (le 18), con i clienti che continuavano a consumare le proprie portate. Risultato, multa monstre per il titolare e dieci clienti.
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Non è andata meglio a Taranto, dove le Fiamme gialle sono intervenute questa volta nel centro città. La scena, a ogni modo, è stata pressoché speculare (inosservanza più multa) anche se il posto in questione non era un ristorante: 11 persone in una stanza utilizzata per attività ricreative. Stavolta, l’errore sarebbe stato non rispettare le norme base come il distanziamento. Multati alcuni avventori intenti a giocare a carte. E, anche in questo caso, più che una sanzione una stangata: multe da 400 a 1000 euro.
L’emblema dell’Italia che si avvicina alle festività natalizie. Durante le quali, anche alla luce delle nuove restrizioni, il governo ha già annunciato che intensificherà i controlli. E scene simili potrebbero verificarsi, almeno nei casi in cui verrà riscontrata l’inosservanza. Il coronavirus quindi costerebbe sempre più caro, in tutti i sensi.