L’Agenzia delle Entrate ogni anno si ritrova a multare pensionati, pensionati e cassaintegrati. Perché ciò avviene? Ecco cosa c’è alla base di ciò
La fine dell’anno è ormai alle porte e come sempre è tempo di conti e bilanci. I datori di lavoro in questo periodo sono alle prese con particolari documenti riepilogativi riguardanti le retribuzioni e i versamenti dei dipendenti.
Per i pensionati e coloro che usufruiscono di un reddito INPS, è l’istituto previdenziale a prendere in carico questi adempimenti. Lo fa attraverso la Certificazione Unica, propedeutica alla compilazione del modello 730 precompilato che si può trovare appunto sul sito dell’INPS.
Commettere degli errori in sede di redazione di questi documenti può portare ad una dichiarazione dei redditi mendace e ovviamente ad una serie di conseguenze non proprio da sottovalutare.
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Naturalmente si tratta di una sanzione pecuniaria che può essere rivolta a pensionati, cassaintegrati e disoccupati, ovvero tutti coloro che beneficiano di servizi assistenzialistici.
Onde evitare soluzioni drastiche l’Istituto Nazionale di Previdenza Sociale ha inviato alle suddette categorie una comunicazione con la nuova versione della CU oltre che gli errori commessi nella precedente domanda.
Alcuni però non sono riusciti in tempo a correggere nei tempi prefissati e c’è chi rischia di non aver richiesto gli importi spettanti in merito alle detrazioni fiscali. Dall’altro lato c’è chi invece potrebbe non aver inserito dei guadagni. In questo caso ovviamente si va in contro ad una multa da parte dell’Agenzia delle Entrate.
Dunque bisogna ripresentare la dichiarazione dei redditi con costo fisso di 25 euro a proprio carico a cui potrebbe appunto aggiungersi la contravvenzione. Insomma, in futuro è bene accertarsi di redigere al meglio la CU, viste le conseguenze che possono scaturire.