Spesso, facendo acquisti online, può capitare di imbattersi in dei siti truffa. Entriamo quindi nei dettagli e vediamo come riconoscerli.
In un’epoca come quella attuale, in cui tutti quanti siamo sempre connessi, è facile poter comunicare con persone e aziende collocate in ogni angolo del pianeta. Oltre agli innumerevoli vantaggi offerti dal mondo del web, però, bisogna fare i conti con le possibili insidie. Sempre più spesso, infatti, è possibile imbattersi in dei veri e propri siti truffa, attraverso i quali dei malintenzionati cercano di accedere ai dati personali o finanziari del malcapitato di turno.
In seguito alle varie restrizioni volte a limitare la diffusione del coronavirus, inoltre, sempre più persone preferiscono fare acquisti online, rischiando di diventare le possibili prede di alcuni truffatori. Non a caso, proprio negli ultimi mesi, si è registrato un aumento dell’e-commerce, ma allo stesso tempo anche delle truffe online. Proprio per questo motivo è importante prestare sempre la massima attenzione, in modo tale da poter fare gli acquisti con la massima sicurezza.
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Come riconoscere un sito truffa
Ormai fare acquisti online è diventata una vera e propria abitudine. A partire dai vestiti, passando per la tecnologia, fino ad arrivare ad oggetti per la casa, d’altronde, abbiamo davvero l’imbarazzo della scelta. Allo stesso tempo il rischio di imbattersi in un sito truffa è sempre dietro l’angolo e pertanto è necessario essere sempre molto attenti.
Il primo passo da fare, onde evitare di cadere nella trappola delle truffe online, consiste nel controllare l’attendibilità del sito e il tipo di connessione. In particolare bisogna accertarsi che venga utilizzato il protocollo HTTPS, che indica la presenza, appunto, di una connessione sicura. Ma non solo, leggete bene il nome del sito, in modo tale da essere certi che si tratti di un fornitore reale e non di un sito truffa. In tal senso non bisogna mai fidarsi dei siti che non espongono il numero di partita IVA. Tutti i negozi online, infatti, hanno per legge l’obbligo di pubblicare tale informazione.
Bisogna poi controllare le descrizioni degli articoli. La presenza di errori grammaticali diffusi, infatti, può essere considerata come un campanello di allarme. Un altro valido indicatore è rappresentato dai metodi di pagamento disponibili. Generalmente i siti truffa chiedono di optare per pagamenti con carta di credito, escludendo altri strumenti come PayPal o il pagamento con contrassegno.