Non solo Zoom. Il lockdown e la fase di convivenza con il Covid-19 fanno schizzare i titoli delle aziende leader della comunicazione digitale. Ridono i texani.
Le compagnie tech favorite dalla pandemia. Un’addizione abbastanza semplice considerando che il lockdown prima e l’adeguamento alle restrizioni poi hanno reso di grande popolarità il ricorso allo smartworking e a sistemi di web conference. Non è quindi una sorpresa che il comparto tecnologico, soprattutto quello americano, abbia tratto giovamento dalle nuove condizioni.
In realtà il “premio”, se così si può dire, dovuto alla situazione, ha accelerato un processo già in atto di gratifica di un settore sempre più gettonato dagli utenti. In sostanza, non sono solo le piattaforme di shopping online ad andare per la maggiore. Il coronavirus ha contribuito a far schizzare i titoli di compagnie che garantiscono importanti servizi streaming.
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La pandemia favorisce le aziende tech: Digital Tribune vola sul Nasdaq
Niente di strano, quindi, che a Wall Street siano i titoli ad andare per la maggiore. Con qualche sorpresa rispetto a quanto si potrebbe pensare. All’esplosione dell’emergenza, quasi per necessità, la gratifica è andata ad aziende che, come Zoom, hanno consentito la possibilità di restare connessi e continuare a svolgere il proprio lavoro da casa in rapporto coi propri colleghi. Mantenendo quel minimo di contatto umano che è parte integrante dei contesti lavorativi.
E la società californiana è una delle major di maggior successo, con un balzo degli scambi azionari che l’hanno portata dai 68,7 dollari di inizio anno agli attuali 404. In termini borsistici, un +488,1%. Una cifra da capogiro. Ma, paradossalmente, non la migliore. Accanto a giganti come Netflix (+59,1%) e Amazon (+70,7%), i titoli della texana Digital Tribune, infatti, viaggiano a qualcosa come 48,7 dollari ad azione rispetto ai soli 7,31 di inizio anno. Il che significa un balzo del 566,2% in appena 12 mesi sul listino Nasdaq.
Quasi un record. Di sicuro un incentivo per chi vorrà posizionarsi a Wall Street nel 2021. Ma con una percentuale di rischio che c’è sempre in questi casi, specie pensando al dopo-Covid. Tutto starà nelle tempistiche.