Il Ministero del Lavoro è intervenuto in materia di fruizione dei permessi Legge 104 e di quello che accade se questi non vengono concessi dal datore di lavoro.
Il Ministero del Lavoro è intervenuto, con l’interpello n. 20 del 20 maggio 2016, per chiarire la situazione che spesso di crea, ovvero:
cosa succede, quando le aziende programmano le ferie natalizie, ai tre giorni di permessi Legge 104?
Il diritto alla fruizione dei permessi per l’assistenza ad un portatore di handicap deve essere garantito dal datore di lavoro.
Il datore, infatti, non può negare il diritto alla fruizione dei permessi Legge 104 per assistere il familiare con handicap grave, anche nel caso di periodo di ferie programmate con chiusura dell’azienda.
Si parla di diritto di prevalenza, che significa che prevale, sul lavoro, il diritto di assistenza al familiare con handicap grave, ai sensi della Legge 104 art. 3 comma 3. Ne consegue, pertanto, che il lavoratore ha diritto a fruire dei tre giorni di permesso retribuito e coperti da contribuzione figurativa.
Questo diritto vige anche nel periodo che coincide con ferie già programmate dall’azienda o per chiusura aziendale.
Le ferie non godute, secondo la normativa del lavoro e CCNL, andranno comunque a cadere in un momento differente e, comunque, da stabilire con il datore di lavoro.
LEGGI ANCHE >>> Esenzione ticket sanitario, importanti cambiamenti in vista: tutte le novità
Un’altra domanda che ci si può porre con riferimento ai permessi ex legge 104 è: quanto si perdere, a livello di retribuzione, quando vengono concessi?
Come sopra specificato, i permessi di tre giorni al mese, anche frazionati in ore, sono retribuiti e coperti da contribuzione figurativa.
I giorni di permesso 104 non incidono sulla busta paga in nessun modo; quindi, le giornate o le ore di permesso sono e devono essere pagate come una normale retribuzione.