Il commissario agli Affari economici Ue, Paolo Gentiloni, ricorda che anche i Paesi a debito alto devono “mantenere politiche di sostegno all’economia”.
Altro avviso ai naviganti. L’Europa torna a richiamare l’Italia sulla questione debito pubblico. E lo fa indirettamente, citando i Paesi con la soglia più alta di deficit. L’argomento è sempre lo stesso: “Siamo ancora in un momento in cui tutti gli Stati – spiega il commissario agli Affari economici Paolo Gentiloni -, anche quelli con debito alto, devono mantenere politiche di sostegno all’economia. Certo non vuol dire che il problema del debito alto non c’è, ma non si devono fermare le politiche di sostegno”.
Durante la videoconferenza del 16 dicembre, l’Eurogruppo ha tirato le somme riguardo gli Stati membri con la situazione più complicata, incoraggiando a “continuare a sostenere l’economia e la ripresa”. Ricordando, allo stesso tempo, che “quando la situazione epidemiologica ed economica lo consentirà, dovrebbero abbandonare le misure d’emergenza, affrontando le conseguenze sociali e sul mercato del lavoro della crisi”.
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Non un richiamo nuovo ma tant’è. Del resto, posto che la sofferenza economica in caso di deficit non risulta regolare da un Paese all’altro, assume importanza il monitoraggio delle tendenze, legate all’andamento del rapporto fra deficit e Pil. Tenendo d’occhio il primo e un eventuale incremento regolare maggiore rispetto a quello del Prodotto interno lordo.
Versione più o meno confermata dal vicepresidente della Commissione Ue, Vladis Dombrovskis. “Dobbiamo monitorare il percorso del debito pubblico, è vero che gli Stati emergeranno dalla crisi con deficit e debiti alti e questo deve essere affrontato”. Ma è anche vero che “anche nelle opinioni sui documenti programmatici di bilancio abbiamo enfatizzato che è importante dare sostegno all’economia ma deve essere temporaneo e mirato, non deve diventare permanente, e nel caso di diversi Stati, come Francia, Italia, Slovenia e Lituania, sappiamo che alcune delle misure non sono temporanee o compensate”.
In pratica, si conferma l’occhio di riguardo alle tendenze. Nel frattempo, l’Eurogruppo ricorda l’importanza delle finanze che andranno a sostenere il programma Von der Leyen, ossia gli “sforzi per la ripresa facilitando la transizione verde e digitale delle nostre economie”. Il che, a una lettura meno di facciata, significa attenzione alle politiche di sostegno messe a disposizione. Mes compreso.