Regione Puglia, una maxi-truffa che costa arresti ad avvocati, dipendenti del Tribunale di Bari ed altri dipendenti del servizio pubblico
Sono sei le persone coinvolte nella maxi-truffa ai danni della Regione Puglia. Tre avvocati e pure una dipendente del Tribunale di Bari. Tutti, sono finiti sotto la lente d’ingrandimento della Guardia di Finanza.
Per le ricerche della GdF, attenzione finita soprattutto sui compensi legali pagati dalla Regione per migliaia di contenziosi sugli indennizzi in agricoltura dal 2009 al 2016.
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All’interno dell’operazione ‘Leguleio’, la prima denuncia risalente al maggio 2018, presentata dal governatore della Puglia, Michele Emiliano. 21 in totale gli indagati, a cui il procuratore di Bari, Roberto Rossi e il sostituto, Francesco Bretone contestano vari reati, tra cui associazione a delinquere, corruzione in atto giudiziario, irruzione di pubblico servizio, truffa ai danni dello Stato, truffa aggravata ai danni della Regione, diverse condotte di falso su autenticazione di firme, firme false di persone decedute, falsi domicili, riciclaggio e autoriciclaggio.
Ai domiciliari, finiti anche gli avvocati, Oronzo Panebianco, Assunta Iorio e Michele Primavera con suo figlio, Enrico Domenico. Con loro, è finito anche il presidente della sede provinciale di Asso-Consum di Barletta, Oronzo Pedico. Stessa sorte per Giuliana Tarantini, dipendente in pubblico servizio all’esecuzione mobiliare del Tribunale di Bari.
Sei mesi inoltre, di interdizione, per l’avvocato, Francesca Fiore. La Guardia di Finanza ha infine sequestrato beni di un valore complessivo di 22.3 milioni di euro, il corrispondente delle truffe messe in atto. Agli atti: intercettazioni telefoniche ed ambientali, verbali di persone informate sui fatti, documenti di diversi studi legali, a casa di alcuni indagati, e dei Tribunali.