E’ Bologna la città in vetta alla 31ma indagine del Sole 24 Ore sul benessere dei territori nell’anno del Covid. In netto calo le province lombarde con Milano che perde 11 posizioni.
Bologna “la Dotta” docet. Il capoluogo emiliano è infatti al primo posto della famosa classifica de “Il Sole 24 Ore” stilata a conclusione della 31ma indagine sul benessere dei territori e sulla qualità della vita. Una indagine particolare quella del 2020 avvenuta in era Covid ed infatti l’indagine, realizzata analizzando 90 indicatori, ha tentato di capire come la pandemia abbia cambiato i diversi territori italiani.
Il quotidiano spiega che, proprio per parametrarsi all’emergenza pandemica in atto, ha introdotto un nuovo indicatore ovvero quello dei casi Covid rilevati ogni mille abitanti proprio per capire l’impatto del virus sulla qualità giornaliera della vita nei territori. Ebbene, al primo posto si è classificata Bologna ma è un pò tutta l’Emilia Romagna che esce meglio da questo difficile anno con quattro provincie (Parma, Forlì-Cesena, Modena e Reggio Emilia tra le prime venti posizioni).
Chi esce un pò con le ossa rotte è invece la parte Nord del Paese, evidentemente quella che ha subito di più i contraccolpi dell’arrivo della pandemia: Milano cala di 11 posizioni e c’è un calo generalizzato di tutte le province lombarde tranne quelle di Mantova e Sondrio.
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Classifica Sole 24 Ore: penalizzate le aree turistiche
Nella rilevazione de “Il Sole 24 Ore” si evidenza come la crisi sociale, economica e sanitaria derivante dalla pandemia Covid abbia penalizzato i centri turistici del territorio: Venezia perde 24 posizioni, Roma ne perde 14, Firenze cala di 12 posizioni e Napoli di 11. Crisi stagnante anche nelle località turistiche marine da Rimini a Salerno così come le maggiori mete di Puglia e Sardegna. Reggono invece la Liguria, con Genova che recupera 26 posizioni, e le realtà dell’arco alpino.
Inoltre, l’indagine evidenzia ancora una volta quel gap imponente tra Nord e Sud del Paese in materia di evoluzione digitale. Un esempio eclatante è che se a Milano e Rimini ci sono circa 10 negozi ogni 100 abitanti con pos attivi e abilitati ai pagamenti digitali in nella provincia pugliese BAT (Barletta Andria Trani) si raggiunge solo il valore di 2 negozi ogni 100 abitanti.