Le famiglie hanno perso il diritto a richiedere prestiti: questi sono in fortissimo ribasso a causa della pandemia, Covid-19
Preoccupanti, i dati degli studi dell’Osservatorio sul Credito al Dettaglio di Assofin, CRIF e Prometeia, per quanto riguarda le erogazioni dei primi 9 mesi del 2020. Soltanto negli ultimi tre mesi, si è visto un leggero rialzo, con i mesi estivi e nei mesi di allentamento delle condizioni restrittive.
Peggioramenti ritrovati poi, con la seconda ondata, per i flussi di credito al consumo. La forma che ha risentito maggiormente della pandemia, è quella dei prestiti personali, che hanno salutato i primi 9 mesi dell’anno con un -35,4%. A loro, succedono invece in maniera positiva, le erogazioni complessive di mutui immobiliari con un +12,7%.
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Il credito al consumo a settembre ha ottenuto comunque qualcosa di significativo, salendo di un 1,9%. I mutui immobiliari, che hanno visto le cifre più basse dell’ultimo decennio, hanno comunque visto un risollevamento nell’ultimo trimestre collocando il tasso di default all’1,4%.
Guardiamo anche all’anno che verrà (visto che avverrà a breve). Nel 2021, il lento miglioramento delle attività economiche, ci sarà di nuovo una corsa al credito. Le previsioni tra l’altro, prevedono dei tassi d’interesse molto bassi, proprio per incrementare la ripresa. Nel 2022 poi, il credito al consumo ci sarà un’ulteriore crescita in contemporanea con l’evoluzione di alcuni fondamentali macroeconomici.
La venuta del Covid comunque, farà restare caute le politiche di prestiti, viste le prospettive di peggioramento di qualità del credito che faranno molta attenzione alla qualità della clientela. Il rischio comunque, continuerà a tenere banco anche nel 2021 per i fattori di attenzione. Fondamentali, le prospettive del mercato del lavoro, che purtroppo potrebbero essere incisive, solo da un punto di vista negativo, a meno di sorprese.