Quasi venti milioni di italiani sono coinvolti, milioni di pensionati: secondo questa lettera, bisognerà rifare la dichiarazione dei redditi
L’Inps ha rilasciato una nota dove si spiega che la “Certificazione Unica 2020”, andrà rifatta in modo corretto, come spiegato: “annulla e sostituisce quella precedente”. Il motivo è che “le somme certificate non corrispondono a quelle effettivamente erogate o trattenute nel 2019”.
Nella stessa lettera dell’istituto di previdenza italiano, possiamo poi leggere che la “colpa”, non è dei cittadini, ma delle precedenti istruzioni: “Ci scusiamo per l’eventuale disagio arrecato ma ciò le permetterà di presentare la dichiarazione dei redditi sulla base di una Certificazione Unica corretta”, anche se non è specificato quale sia la reale causa e cosa sia andato storto.
L’unico pensiero condiviso con i contribuenti è: “la rettifica si è resa necessaria per integrare, sostituire o correggere i dati della precedente Certificazione Unica, nella quale le somme certificate non corrispondevano a quelle effettivamente erogate o trattenute dall’Inps nel 2019″.
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Probabilmente, non è stato neanche un errore umano nelle compilazioni o nelle precedenti istruzioni a provocare questo scomodo, ma un errore nei server della programmazione. Questo significherebbe che una gran percentuale di cittadini, sono coinvolti nella necessità di ricompilazione.
Secondo le prime stime, dovrebbero essere coinvolti in totale, 19 milioni di italiani, di cui 15,5 milioni di pensionati. Ma ci sono anche i percettori di altri tipi di prestazioni, come i cittadini in cassa integrazione e con indennità di disoccupazione.
Si parla anche di chi ha fatto la dichiarazione dei redditi precompilata: “Qualora intenda avvalersi della dichiarazione precompilata fornita dall’Agenzia delle Entrate, dovrà, ove necessario, modificarne il contenuto sulla base della Certificazione Unica rettificata”, leggiamo nella lettera. C’è quindi da affrettarsi e ricompilare tutto per la rettifica, la dichiarazione dei redditi va riscritta.