Nel 2021, con il cambio delle regole, a livello europeo, sui depositi bancari non conviene avere il conto corrente in rosso. Perché?
Il Centro Studi di Unimpresa ha stilato un report dettagliato sugli effetti delle norme, in tema di depositi bacari, pronte ad entrare in vigore nel 2021, lanciando un allarme da non sottovalutare.
L’Autorità Bancaria Europea, ha avvertito tutti con largo anticipo: con la nuova normativa, scatta la segnalazione alla centrale rischi dopo tre pagamenti andati a vuoto di almeno 100 euro ciascuno.
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IL 2020, porta delle importanti novità in tema di conto corrente, tanto è vero che la “beata” flessibilità degli istituti di credito andrà a farsi benedire.
Le famiglie, ma anche le imprese, devono state attenti a non avere mai il conto in rosso perché gli addebiti automatici non saranno più consentiti.
Di conseguenza, non avere più soldi sul conto significherà non poter procedere più ai pagamenti di utenze, stipendi, contributi previdenziali, rate di finanziamenti.
L’Autorità Bancaria Europea, inoltre, intima le banche di segnalare il cliente alla centrale rischi. Questa nuova normativa mette in ginocchio una platea consistente di correntisti, come artigiani, commercianti, piccoli imprenditori e famiglie, che non hanno più margini di manovra su piccoli sconfinamenti bancari.
Perciò a gennaio con il conto corrente scoperto, il rischio immediato è di essere moroso nei confronti di vari soggetti.
Le banche, almeno in una prima parte, dell’applicazione delle nuove regole, potrebbero avere una linea più morbida verso i propri correntisti e affidabili.
Purtroppo, la nuova normativa dell’Autorità Bancaria Europea non fa sconti.
Il cliente senza soldi sul conto corrente non potrà più pagare bollette, rate di mutui e finanziamenti e disposizioni automatiche di pagamento.