La tredicesima quest’anno potrebbe essere abbastanza magra per alcune categorie di lavoratori. Scopriamo insieme per quali e soprattutto perché
L’ultimo mese dell’anno è quello in cui i lavoratori aspettano con ansia l’arrivo della tredicesima dopo un anno di intensi sacrifici. Quest’anno però lo scenario si prospetta decisamente diverso rispetto al passato con soprese decisamente negative.
La causa di ciò ovviamente è riconducibile all’emergenza sanitaria a cui l’Italia ha dovuto far fronte in questo intenso e brutale 2020. La riduzione e la sospensione dell’orario di lavoro per lunghi tratti avrà infatti delle ripercussioni sulle famiglie italiane, che in molti casi godranno di una gratificazione natalizia molto più bassa.
Alla base del calcolo della tredicesima ci sono infatti le ore di lavoro, la retribuzione mensile e naturalmente il tipo di impiego. Laddove si presta servizio in maniera regolare per l’intero arco dell’anno nella medesima azienda si ha diritto al 100% della tredicesima mensilità. Lo scenario cambio quando il rapporto lavorativo non è continuo.
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Tredicesima, i lavoratori che devono fare i conti con la drastica riduzione
Una situazione piuttosto comune quest’anno visto che molti lavoratori hanno ricevuto la Cassa Integrazione per lunghi per periodi per effetto dello stop o delle riduzioni delle attività lavorative. Questo trattamento integrativo corrisponde all’80% della retribuzione complessiva.
Ovviamente ciò ha delle ripercussioni sulla tredicesima e quindi sul benessere dei lavoratori, che in questo periodo di festività non potranno disporre di liquidità elevate. In generale bisogna tener conto dei massimali (importo limite oltre il quale la retribuzione non è soggetta a contribuzione previdenziale) e della loro rivalutazione annuale rapportata alla variazione dell’indice dei prezzi. Per il 2020 il massimale lordo è di 998,18 euro sugli stipendi fino a 2159,48 euro.
Dunque se l’integrazione al salario che ha erogato l’INPS supera i massimali, si ha diritto ad una tredicesima decisamente più scarna. Per effetto ogni lavoratore è tenuto a controllare al meglio la propria situazione contrattuale e il tipo di Cassa Integrazione a cui si è affidata la propria azienda.