Un ulteriore particolare rende ancor più intricata la posizione di Alberto Genovese, imprenditore accusato di violenza sessuale su una ragazza di appena 18 anni
Una vicenda già abbastanza incresciosa e controversa rischia di diventare ancor più spinosa. Si tratta del caso di Alberto Genovese, imprenditore 43enne di origini napoletane trapiantato a Milano.
Attualmente è in attesa del giudizio definitivo si trova in carcere. Gli inquirenti stanno cercando di ricostruire cosa sia accaduto dopo la festa a Terrazza Sentimento oltre che alcuni dettagli sulle abitudini di Genovese (in particolare sulla possibile uso di sostanze stupefacenti).
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Durante la trasmissione di approfondimento giornalistico “Quarto Grado” i conduttori Gianluigi Nuzzi e Alessandra Viero hanno fatto luce su un aneddoto di non poco conto, che se fosse appurato aggraverebbe ancor di più la posizione dell’uomo d’affari.
Sembra infatti che alla povera vittima, martoriata per ore e scappata seminuda avvolta da un lenzuolo di sangue, sia stata offerta una lauta cifra di denaro, nella fattispecie 3500 euro.
Per accertarsi dell’età della ragazza Genovese le avrebbe chiesto la carta d’identità. La giovane però le ha consegnato il codice fiscale dove ovviamente non figura la foto. Mister finanza però sarebbe andato su tutte le furie e preso dalla paranoia che il documento non fosse della modella, ha deciso di bruciare i soldi anziché consegnarli a lei così come pattuito.
Un retroscena decisamente imbarazzante, che aggrava ancora di più la sua posizione (già abbastanza critica). Si aspettano conferme o smentite che potrebbero dare nuovi connotati ad una questione che ormai tiene banco da diverso tempo.