Il Direttore dell’Agenzia delle Entrate, Ernesto Maria Ruffini, a “Otto e Mezzo” su La7 ha parlato del tema dell’invio delle cartelle esattoriali:”Se il Parlamento non decide un rinvio da gennaio gli atti verranno pian piano rinotificati”.
“Se il Parlamento non deciderà il rinvio gli atti da gennaio piano piano verranno rimodificati”. Il direttore dell’Agenzia delle Entrate, Ernesto Maria Ruffini, intervenendo a “Otto e Mezzo” su La7 ha affrontato il tema della scadenza, fissata per il 31 dicembre, del blocco dell’invio delle cartelle esattoriali posto dal Governo in virtù della pandemia in atto.
La conduttrice Lilli Gruber fornisce il dato del blocco di 11 milioni di cartelle esattoriali ma Ruffini spiega che invece sono molti di più gli atti bloccati:”In realtà sono un pò di più. Intanto non ho un armadio dove sono chiuse queste cartelle. Sono circa 12 milioni le cartelle ferme quest’anno, a cui si aggiungono altri 8-9 milioni di atti da riscossione e a cui si aggiungono altri 10 milioni di atti delle Entrate cioè gli accertamenti e gli avvisi vari. Sono una montagna”.
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Otto e Mezzo, Ruffini:”Solo il Parlamento può decidere un rinvio sulle cartelle da inviare”
Alla richiesta della conduttrice se quindi questa mole di atti riparta da gennaio, Ruffini spiega:”Ripartono, almeno la legge per adesso ha previsto che gli atti ripartano dal 1 gennaio. Doverosamente quest’anno il legislatore ha ritenuto di non invadere il territorio con queste notifiche anche perchè avremmo appesantito tutta l’emergenza epidemiologica. Adesso, a norme vigenti , si riparte da gennaio e piano piano verranno rinotificati”.
Inoltre, alla conduttrice Gruber, che fa notare che sarà difficoltoso pagare le cartelle da gennaio con la crisi in atto, Ruffini risponde che:” Se si vuole rinviare la data è una scelta che spetta al Parlamento. Alcuni possono pagare ma altri non possono pagare”.
“Ma c’è un criterio per far partire le cartelle a chi è in grado di pagarle nonostante la pandemia?” chiede argutamente Gruber. Ruffini ammette:”Se fossimo in grado di essere così chirurgici nella conoscenza si potrebbe fare questo, ma in questo momento non siamo in grado”.