Al contrario di quanto si possa pensare esistono dei tetti massimi di pagamento anche quando si utilizzano le monete. Vediamo quali sono e come bisogna regolarsi
Nell’ultimo periodo è molto attuale il tema dell’eliminazione dei contanti, che nel Bel Paese si sta cercando di inseguire a piccoli passi. Ad oggi il tetto massimo per i pagamenti in contanti è di 2000 euro, al di sopra bisogna necessariamente avvalersi di strumenti elettronici.
Non tutti sanno però che anche per quanto concerne le monete vigono alcuni specifici paletti. In Europa infatti non tutti gli acquisti prevedono pagamenti liberi. A riguardo è molto importante il regolamento CE 974-98, che appunto limita il potere liberatorio dei contanti e più nello specifico quello delle monete.
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Può infatti capitare che alcuni esercenti possano rifiutare transazioni al di sopra dei 100 euro in alcuni frangenti. Prendendo in considerazione le monete da 2 euro non vanno usate più di 50 alla volta proprio per non sforare la cifra sopracitata.
Il caso più estremo e fondamentalmente più giusto riguarda le monetine da 1 centesimo, quelle che solitamente gettiamo in portamonete sparsi negli angoli meno frequentati della casa. I cassieri infatti possono liberamente opporsi ad un cliente che decide di corrispondere più di 50 monete da 1 centesimo.
Si tratta di una tutela per evitare di perdere troppo tempo nel contare tutti gli spiccioli e creare inutili ingorghi alle casse. Da specificare che non esistono sanzioni per chi si appresta a pagare in questo modo. Naturalmente nella maggior parte dei casi si può vedere respinta la transazione a meno che non utilizzi un metodo alternativo.
Dunque quando si ha un’ampia disponibilità di monete è bene cambiarle in piccole attività o bar che ne hanno sicuramente un gran bisogno. Questo naturalmente fino a quando il contante non sarà eliminato del tutto, con le monete che saranno le prime a soccombere.