Tra le varie misure assistenziali ci sono gli assegni statali che i cittadini possono richiedere per pagare l’affito. Cosa sono e come richiederli.
Sempre più famiglie devono fare i conti con la difficoltà di sostenere le spese mensili che non si possono rimandare, tre le più comuni troviamo: il pagamento delle bollette, della spesa alimentare, del canone di locazione e dell’abbonamento ai mezzi pubblici.
Per questo motivo lo Stato ha introdotto, durante questo periodo delicato di pandemie, delle ulteriori misere assistenziali al fine di fronteggiare l’emergenza e per andare incontro a quelle famiglie che percepiscono un reddito basso.
Decreto del 12 agosto 2020 stabilisce che le famiglie con reddito ISEE inferiore a 26.000 euro potranno beneficiare di sussidi economici per sostenere i costi relativi al canone di locazione.
Potranno accedere a questi assegni:
- il contribuente in cassa integrazione, disoccupato, con riduzione dell’orario lavorativo o vittima di licenziamento;
- chi subisce un lutto e, nello specifico, la scomparsa di un membro familiare che concorreva al reddito del nucleo.
Per poterne beneficiare, oltre ad avere un Isee non superiore ai 26.000 euro, è necessario possedere un regolare contratto di locazione, un atto convalidante lo sfratto, la residenza da almeno un anno e la cittadinanza italiana.
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Assegni statali sono cumulabili con il reddito di cittadinanza?
La risposta è sì. I beneficiari del reddito di cittadinanza possono avere acceso anche al sostegno economico per pagare il canone di locazione.
Il sussidio governativo risulta pertanto cumulabile con il bonus affitto 2020 per cui ai titolari del reddito di cittadinanza non resta che formulare apposita domanda.
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