Cala sensibilmente l’indice di fiducia del viaggiatore italiano calcolato mensile da SWG per Confturismo-Confcommercio: tutto rinviato all’estate 2021.
Arrivederci 2020, speranza 2021. Gli italiani sembrano ormai aver accantonato ogni idea di vacanza entro la fine dell’anno per trasferire tutte le loro idee sull’estate 2021 quando forse il contagio si sarà ridotto e la campagna vaccinale entrerà nel vivo con una copertura imponente della popolazione.
E’ quanto emerge dalla rilevazione di novembre dell’indice di fiducia del viaggiatore italiano, calcolato mensilmente da SWG per conto di Confturismo-Confcommercio:”con trasferimenti tra le regioni bloccati di fatto fino a gennaio e le feste da passare nei comuni di residenza, possiamo dire con certezza che ci mancheranno, nelle sole strutture turistico-ricettive tra fine di dicembre e gennaio, altri 10,3 milioni di turisti – 3,9 stranieri e 6,4 Italiani – che avrebbero speso non meno di 8,5 miliardi di euro”.
Fanno ancora più temere però le valutazioni di prospettiva e di contesto che gli intervistati esprimono. Salgono al 44% quelli che attenderanno a partire dalla loro residenza anche quando l’emergenza sarà finita, e si riducono parallelamente di 6 punti percentuali – dal 45% al 39% – quelli che invece desiderano concedersi una vacanza non appena fuori dal rischio COVID.
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Turismo, propensione a viaggiare degli italiani al minimo storico a causa del Covid
La propensione a viaggiare quindi è ridotta al minimo storico e progetti di vacanza rinviati praticamente a estate 2021.
il valore dell’indicatore scende di altri 5 punti rispetto a ottobre e si attesta a 39, il peggior risultato di sempre, ben 31 punti in meno rispetto al 2019.
Luca Patanè, presidente di Confturismo Confcommercio: “Il nostro settore, già prostrato, riceve l’ennesimo colpo durissimo con la chiusura agli spostamenti tra Regioni – addirittura tra Comuni nelle date clou – dettata dagli ultimi provvedimenti: sono regole che non consentono praticamente alcuna forma di turismo. Il turismo in sostanza è in lockdown da 10 mesi. Nel disegno di legge di Bilancio presentato al Parlamento dal Governo non trova spazio una “manovra” ampia e dedicata al settore. Ci aspettiamo interventi celeri, molti dei sostegni annunciati non sono ancora arrivati alle imprese. Serve un’iniziativa di più ampio respiro. Anche sul Recovery Fund si sta perdendo tempo prezioso”.
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