L’Abruzzo resta, al momento, l’unica Regione ancora in zona rossa. Chiesta l’uscita entro l’8 dicembre.
L’Abruzzo, dopo l’ordinanza del ministro Speranza di ieri sera, è l’unica regione ad essere ancora in zona rossa. Questo perchè deve completare i 14 giorni di permanenza in una fascia di alto rischio previsti dal Dpcm vigente. Il Governatore Marsilio si dice pronto a richiedere la ripresa delle attività commerciali l’8 dicembre se i dati miglioreranno in questo fine settimana ma intanto monta la polemica con le associazioni di categoria in virtù della sua ordinanza regionale che ha visto la Regione autodichiararsi zona rossa dal 18 novembre.
Quindi l’Abruzzo resta in zona rossa e i negozi perderanno il decisivo ponte dell’Immacolata: “Un disastro senza precedenti” sottolineano il presidente regionale di Confesercenti Abruzzo Daniele Erasmi ed i presidenti territoriali Raffaele Fava (Pescara), Franco Menna (Chieti), Nino Bertoni (Teramo), Mario Antonelli (L’Aquila) e Filiberto Figliolini (Avezzano).
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La Confesercenti spiega che “per le nostre imprese vuol dire perdere giorni cruciali negli acquisti di fine anno, un periodo che complessivamente vale anche il 50 per cento del fatturato. Restiamo basiti di fronte alla superficialità, al pressappochismo, alla strumentalizzazione politica protagonisti delle scelte compiute sulla pelle di decine di migliaia di imprese e famiglie”.
Quel che chiedono è che la Regione Abruzzo introduca immediatamente nuovi ristori che compensino questi giorni persi:” e garantisca che entro la fine di questo anno le imprese riceveranno i ristori annunciati ad aprile dalla stessa Regione e non ancora arrivati alle imprese abruzzesi per l’incapacità di mettere il bisogno delle persone prima della burocrazia regionale. Non si può assolutamente tollerare un solo giorno di ritardo: Marsilio mobiliti immediatamente la macchina regionale per sanare i sei mesi di ritardo nell’erogazione dei bonus del Cura Abruzzo e trovi le risorse per nuovi ristori”.
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