Allarme dell’Alleanza contro la Povertà che chiede al Governo di eliminare la sospensione di un mese per il rinnovo della misura del Reddito di Cittadinanza.
La legge che ha istituito il reddito di cittadinanza prevede l’erogazione della misura per la durata massima di 18 mesi continuativi con la possibilità di richiesta di rinnovo del sostegno. Ma, con la richiesta di rinnovo, scatta il cosiddetto mese di sospensione ovvero che tra l’ultima mensilità della prima tranche e l’eventuale prima mensilità della seconda tranche rinnovata ci deve essere un mese senza erogazione del sostegno.
C’è quindi il rischio concreto che coloro che hanno cessato la prima fase delle 18 mensilità a novembre, avendo fatto richiesta di rinnovo rimarranno a dicembre, mese particolare e di scadenze di pagamenti, senza il sostegno del quale avrebbero comunque diritto avendone beneficiato già per 18 mesi.
Su questa previsione chiede di tornare indietro l’Alleanza contro la Povertà, una comunità composta da 36 realtà realtà, associazioni, rappresentanze dei comuni e delle regioni, enti di rappresentanza del terzo settore, e sindacati:”Nei prossimi mesi saranno altre centinaia di migliaia le famiglie che si vedranno interrompere il Reddito di Cittadinanza pur restando nei parametri economici per riceverlo, così come è e sarà drammaticamente crescente il numero di persone che vedrà la propria condizione di vita peggiorare per le conseguenze economiche e sociali della crisi“.
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L’Alleanza contro la Povertà chiede quindi al Governo, nella predisposizione della Legge di Bilancio, di accogliere le sue proposte per migliorare e rafforzare il Reddito di Cittadinanza e la sua capacità di contrastare la povertà,:
Sostenere le famiglie numerose e con minori, sostituendo l’attuale scala di equivalenza con quella ISEE.
Non discriminare i cittadini stranieri, riducendo a 2 gli anni di residenza ed eliminando l’obbligo di presentazione di certificazione aggiuntiva.
Aiutare chi è caduto recentemente in condizioni di povertà, innalzando temporaneamente la soglia ISEE di accesso alla misura a 15.000 euro e modificando i requisiti patrimoniali, facendo confluire sul Rdc chi ha fino ad ora beneficiato del REM.
Eliminare la sospensione di un mese del Rdc per i nuclei che hanno diritto al rinnovo.
Agevolare l’utilizzo dell’ISEE corrente anche in presenza di una recente perdita di patrimonio.
Rafforzare i servizi sociali dei comuni, incrementando il Fondo Povertà e assumendo il personale ad essi dedicati.
− Assicurare a tutti i nuclei beneficiari del RdC la valutazione multidimensionale dei bisogni e un’adeguata presa in carico.
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