Vi sono delle malattie, che colpiscono alcune persone, alle quali l’INPS riconosce subito e senza limiti di reddito una indennità di 515 euro al mese. Quali?
La Legge 448/2001, in tema di maggiorazione fiscale, ha istituito l’indennità per lavoratori affetti da alcune malattie, in particolare la talassemia major e drepanocitosi.
La talassemia è una grave forma di Beta talassemia (BT) a esordio precoce con grave anemia, che richiede regolari emotrasfusioni, mentre la drepanocitosi è una malattia emolitiche che produce tre sintomi acuti: grave anemia, gravi infezioni batteriche e accidenti ischemici vaso-occlusivi (AVO), secondari alla incompatibilità del transito dei globuli rossi drepanocitici nei piccoli vasi.
In questi casi, l’INPS riconosce una indennità mensile il cui valore per l’anno 2020 corrisponde a 515,07 euro al mese.
Successivamente, grazie alla Legge 350/03, questa indennità è stata estesa anche a coloro che soffrono di talassemia intermedia.
Si tratta di un’anemia congenita che non necessita di trasfusioni regolari e continuative ma le rasfusioni occasionali possono essere necessarie per gestire eventi acuti che causano riduzione improvvisa del valore di emoglobina.
Con la talassemia intermedia l’indennità è riconosciuta solo nella misura in cui i pazienti stiano subendo un trattamento trasfusionale o con idrossiurea. Tale indennità rappresenta una forma di sostegno al reddito del contribuente che versa in tale stato patologico specifico.
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Legge 448/2001: le condizioni per farsi riconoscere l’indennità immediata all’Inps
Per farsi riconoscere immeditamente l’indennità, l’Istituto di Previdenza Sociale, oltre alla diagnosi clinica, occorre presentare alcuni determinati requisiti di tipo anagrafico e reddituale:
- occorre possedere una anzianità contributiva pari ad almeno 10 anni;
- una età anagrafica di almeno 35 anni.
Si tratta di un indennità che si presenta come forma di sostegno al reddito e ciò significa che è cumulabile con qualsiasi tipo di reddito o pensione.
Inoltre, l’indennità è compatibile con qualsiasi altra prestazione di tipo previdenziale e non si prevedono limiti di reddito per la corresponsione della stessa.
Tale indennità è esente dall’imposta IRPEF.
Una volta accettata la domanda di indennità dall’Inps, il contribuente potrà beneficiare dell’assegno INPS per un totale di 13 mensilità annue.
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