Nella bozza del cosiddetto Dpcm Natale ci sono alcuni settori ed alcune attività che potranno essere svolte a partire dalla fatidica data del 7 gennaio 2021. Vediamo quali sono.
L’attenzione di tutti, comprensibilmente, è concentrata sul periodo festivo che va dal 24 dicembre al 6 gennaio, ed anche il decreto legge varato questa notte così come il Dpcm che Conte presenterà questa sera si focalizzano su questo range di tempo per fissare i paletti,.
Ci sono però delle cose che dal 7 gennaio cambieranno e che coinvolgo specifici comparti lavoratori ma anche la sfera di socialità quotidiana dei giovani. Innanzitutto, dal 7 gennaio 2021 , stando alla bozza di Dpcm, saranno riaperti gli impianti nei comprensori sciistici. Una decisione che forse spera di salvare il salvabile della stagione sciistica per strutture che recuperano la granate del loro fatturato dai mesi invernali.
Nella bozza infatti, è vero che si legge che sono chiusi gli impianti nei comprensori sciistici ” gli stessi possono essere utilizzati solo da parte di atleti professionisti e non professionisti, riconosciuti di interesse nazionale dal Comitato olimpico nazionale italiano (CONI), dal Comitato Italiano Paralimpico (CIP) e/o dalle rispettive federazioni per permettere la preparazione finalizzata allo svolgimento di competizioni sportive nazionali e internazionali o lo svolgimento di tali competizioni” ma verrebbe anche specificato che “a partire dal 7 gennaio 2021, gli impianti sono aperti, agli sciatori amatoriali solo subordinatamente all’adozione di apposite linee guida da parte della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome e validate dal Comitato tecnico-scientifico, rivolte a evitare aggregazioni di persone e, in genere, assembramenti”.
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Importante novità che arriverà dal 7 gennaio 2021 è sicuramente legata al mondo della scuola. Nella bozza del Dpcm ,infatti, si legge che “le istituzioni scolastiche secondarie di secondo grado adottano forme flessibili nell’organizzazione dell’attività didattica ai sensi degli articoli 4 e 5 del decreto del Presidente della Repubblica 8 marzo 1999, n. 275, in modo che il 100 per cento delle attività sia svolta tramite il ricorso alla didattica digitale integrata e che, a decorrere dal 7 gennaio 2021, al 50 per cento della popolazione studentesca sia garantita l’attività didattica in presenza”.
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