Il Natale si avvicina e con lui anche il nuovo DPCM. Oggi il Ministro della Salute, Speranza, ha annunciato le misure che saranno assunte durante il periodo natalizio.
Con il prossimo DPCM di Natale, il Ministro Speranza, vedremo riconfermate il modello della classificazione delle regioni in 3 zone, rossa, arancione e gialla. Detto modello, secondo il Ministro, si è dimostrato di essere un sistema efficace che ha dato risultati soddisfacenti.
Le misure che saranno prese sono volte esclusivamente a limitare e disincentivare gli spostamenti tra i comuni e tra regioni specie nei giorni 25, 26 e del primo gennaio.
Il testo del Dpcm lo scopriremo il 3 dicembre, ed entrerà probabilmente in vigore il 4 dicembre, e dovrebbe restare in vigore almeno fino a mercoledì 6 gennaio 2021, anche se stando alle ultime anticipazioni, potrebbe prolungarsi fino al 15 gennaio.
Ma guardiamo nello specifico cosa dice questo DPCM di Natale.
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Nuovo DPCM di Natale: tutte le misure che saranno adottate
Per quanto riguarda gli spostamenti tra regioni si è parlato della possibilità di stoppare gli spostamenti interregionali a partire dal 19-20 dicembre, tranne per chi rientra al luogo di residenza o domicilio.
E chi vuole passare il Natale nella seconda casa? Potrà raggiungerla, ma solo se la casa si trova in una regione in zona gialla.
Il Ministro Speranza ha dichiarato che durante le festività verranno limitati il più possibile i contatti non indispensabili tra le persone, ciò porta a pensare che non ci sarà nessuna deroga per gli anziani soli o per gli studenti e lavoratori fuori sede che hanno spostato la residenza per consentire loro di trascorrere le feste almeno con i parenti più stretti.
DPCM di Natale: nuove limitazione per chi viaggia all’estero
Se avete intenzione di passare il Natale furi dall’ Italia sappiate che potreste essere costretti alla quarantena obbligatoria al suo rientro. Una soluzione, questa, che servirebbe a disincentivare gli spostamenti internazionali. Il Governo, ha detto Conte, “si sta premurando per evitare che nel caso in cui si vada all’estero si possa rientrare senza alcun controllo”.
Attualmente è prevista la quarantena obbligatoria a chi arriva o vi ha soggiornato da Belgio, Francia, Paesi Bassi, Repubblica Ceca, Spagna e Regno Unito.
La lista dei Paesi con limitazioni potrebbe quindi allungarsi in vista del Natale.
Non sono escluse le chiusure dei confini.
DPCM di Natale: pranzi e cene di Natale
Il Governo pare non imporre alcuna regola ferrea su quante persone, e sui gradi di parentela, che potranno partecipare al cenone del 24 e/o al pranzo di Natale, ma punta a delle raccomandazioni. Il Premier Conte ha dichiarato sul tema che “in uno Stato libero e democratico è impossibile entrare nelle case e dire quante persone siedono al tavolo”.
Attualmente il numero raccomandato di persone : è di 6, massimo 8 persone a tavola, tra conviventi e parenti stretti.
L’INPS fa chiarezza in relazione ai gradi di parentela: con la locuzione «parenti di primo grado» si indica la parentela che lega esclusivamente i figli ai propri genitori.
La parentela di secondo grado, invece, è quella che lega i fratelli di sangue e i nonni con i propri nipoti.
DPCM e coprifuoco e Messa della Vigilia:
Inizialmente si era pensato di mettere il coprifuoco per la notte della Vigilia e per Capodanno all’una ma dopo l’ultimo vertice Governo-Regioni, tuttavia, è emerso l’orientamento dell’esecutivo a lasciare invariato l’orario del coprifuoco alle 22.
Ciò comporta ad anticipare l’orario della Messa della Vigilia tra le 18 e le 20.
DPCM e shopping da regali:
Al fine di limitare gli assembramenti tipici del periodo causati dallo shopping natalizio, si ipotizza una riapertura nei festivi e weekend dei centri commerciali a partire dal 4 dicembre, e di una proroga dell’orario di chiusura dei negozi alle ore 21:00 così da dilazionare l’affluenza.
Questo riguarderebbe solo per gli esercizi commerciali della zona gialla e arancione.
Dpcm di Natale: regole per i ristoranti
Per i pranzi dovrebbe essere confermata la presenza massima di non oltre 4 persone allo stesso tavolo.
Con ogni probabilità non ci sarà alcuna deroga che possa permettere ai ristoranti di tornare ad essere aperti la sera in tutta Italia, indipendentemente dal colore della zona.
Intanto il Governo valuta la possibile apertura a pranzo dei locali in zona arancione.
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