Rinnovata la misura, affidata ai Comuni, dell’erogazione di buoni per l’effettuazione di acquisti alimentari nei confronti di quelle famiglie in situazione di grave indigenza.
Lo aveva chiesto qualche giorno fa il presidente dell’Anci, il sindaco di Bari Antonio Decaro, e lo ha ottenuto: un rimpnguamdnto del fondo destinato ai Comuni per erogare misure di solidarietà alimentare.
Il decreto Ristori ‘ter’ approvato questa notte in Cdm, infatti, prevede al suo interno anche “l’istituzione di un fondo con una dotazione di 400 milioni di euro, da erogare ai Comuni, per l’adozione di misure urgenti di solidarietà alimentare”.
Il Fondo che verrà istituito avrà una dote, come detto, di 400 milioni di euro, dote suddivisa tra tutti i Comuni secondo le disposizioni previste dallo scorso decreto di marzo e poi i Comuni dovranno a loro volta erogarle a famiglie e persone in stato di indigenza attraverso diverse modalità e con diversi strumenti anche sottoforma di buoni spesa utili per l’acquisto di generi alimentari anche di prima necessità.
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Non è la prima volta che vengono erogati fondi ai Comuni per aiutare le famiglie indigenti : già a marzo, infatti, era stato previsto per i Comuni questo importante strumento per venire incontro alle richieste sempre più incessanti di famiglie e persone in stato di grave indigenza a causa del persistere dell’emergenza da Coronavirus.
Ma a quanto ammonta questo bonus? Non c’è un importo fisso, perchè modalità e ammontare vengono lasciate alla discrezionalità delle amministrazioni comunali anche in base alle loro singole doti finanziarie, però in media si tratta di una erogazione che va da 2-300 euro fino ad un massimo di 500 euro.
Stesso discorso vale per i requisiti di accesso agli aiuti che variano di Comune in Comune ma comunque in generale si prende in considerazione, anche effettuando dei controlli postumi, il reddito Isee, la numerosità del nucleo familiare, eventuale detenzione di case, situazione occupazionale.
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