Operazione del comando provinciale della Guardia di Finanza di Napoli che ha effettuato controlli su soggetti che hanno percepito il cosiddetto ‘Bonus spesa Covid-19′.
C’era chi aveva dichiarato un reddito di 4.895 euro ma in realtà era di oltre 67.000 oltre a risparmi su conti correnti e patrimoni individuali. Questo il caso emblematico reso noto dal comando provinciale della Guardia di Finanza di Napoli a conclusione di un’operazione di controllo nei confronti dei soggetti che percepiscono il cosiddetto ‘Bonus spesa Covid-19’. erogato a favore di soggetti che si trovano in situazione di forte indigenza economica.
Sono stati identificati 700 soggetti che hanno ottenuto indebitamente il beneficio dichiarando una situazione di forte indigenza tale da non poter nemmeno provvedere all’acquisto di generi alimentari di prima necessità per la propria famiglia.
La Gdf nel dettaglio ha comunicato di aver scoperto che uno o più componenti delle famiglie che hanno richiesto il voucher spesa invece “avevano ricevuto lo stipendio o una pensione, anche per cospicui importi, percepito il Reddito di Cittadinanza, indennità di disoccupazione o altre prestazioni sociali agevolate oppure alterato il proprio stato di famiglia indicando soggetti fittizi o non residenti per incrementare la somma da percepire”.
LEGGI ANCHE >>> Bonus Natale, dal cashback alle pensioni fino alle vacanze: cosa ottenere a dicembre
“Furbetti” bonus spesa Covid: in 700 denunciati dalla Gdf di Napoli
Nella maggior parte dei casi è emerso che le famiglie oggetto di controllo hanno indicato un ISEE con un valore inferiore a quello previsto. E qui le Fiamme Gialle napoletane rendono noto un caso di una signora “che ha presentato un’attestazione ISEE pari a 4.895 euro, ma che in realtà, come appurato, era di oltre 67.000 euro. La stessa, inoltre, deteneva risparmi sui propri conti correnti per 325.000 euro e un patrimonio immobiliare del valore di circa 36.000 euro”, si legge nel comunicato che dettaglia dell’operazione.
Infine, complessivamente sono state irrogate sanzioni amministrative, per indebita percezione di erogazioni pubbliche, per oltre 250.000 euro e sono stati segnalati i trasgressori agli Enti Comunali, al fine di avviare il recupero delle somme indebitamente percepite.
LEGGI ANCHE >>> Furbetti della pirateria con reddito di cittadinanza: in 15 affamati di soldi