Il ministro della Salute ha firmato una nuova ordinanza in cui si confermano le misure restrittive per sei territori regionali. Nessuna possibilità di cambiare colore prima di dicembre.
Il ministro della Salute, Roberto Speranza, ha firmato una nuova ordinanza che ha ordinato le misure restrittive per sei regioni.
Non ci sarà possibilità di uscire dalla “colorazione” originaria prima di inizio dicembre. Sono ancora troppo pochi, evidentemente, i giorni con trend di dati incoraggianti tali da poter arrivare ad un miglioramento della scala di rischio regionale.
Il Ministro della Salute, Roberto Speranza, ha perciò firmato l’ordinanza, in vigore da oggi, con cui si rinnovano le misure relative alle Regioni Calabria, Lombardia, Piemonte, Puglia, Sicilia, Valle d’Aosta. La nuova ordinanza è valida fino al 3 dicembre 2020, ferma restando la possibilità di nuova classificazione prevista dal decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 3 novembre 2020, spiega un comunicato del Ministero.
Insomma, Piemonte, Calabria, Lombardia e Valle D’Aosta restano in zona rossa mentre Puglia e Sicilia confermate in zona arancione.
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Quindi Lombardia confermata in zona rossa sebbene proprio ieri il Governatore Attilio Fontana sul suo profilo ufficiale Facebook avesse annunciato una importante inversione di tendenza: ”per la prima volta dall’inizio della nuova ondata, il totale dei ricoveri in Lombardia ha segno negativo ( -32 ). Un nuovo piccolo segnale di miglioramento. Potrebbe essere un dato isolato o l’inizio della discesa, i numeri non sono alti come l’ondata che abbiamo affrontato a marzo, ma i nostri ospedali si stanno occupando con enorme impegno di 8.291 persone ricoverate e 915 pazienti in terapia intensiva. Consolidare il segno “meno” su questi due numeri è la nostra assoluta priorità: cautela, distanziamento e mascherine”.
Tutto rimandato al 3 dicembre giorno di scadenza delle misure previste dall’ultimo Dpcm, a quanto sembra, con il premier Conte che, stando agli ultimi retroscena, starebbe predisponendo un nuovo Dpcm dedicato alle misure da intraprendere in prossimità delle festività natalizie. Tema del Natale sul quale è tornato ieri lo stesso premier:”A Natale sicuramente dovremo essere predisposti-ha affermato Conte– a passare le festività in modo più sobrio: no a veglioni, festeggiamenti imponenti, baci e abbracci non è possibile. Occorre buonsenso, immaginare una settimana di socialità scatenata come sono le festività natalizie significherebbe pagare a gennaio un innalzamento brusco della curva. Sarà un Natale più sobrio: ci auguriamo che comunque l’economia si possa sviluppare, ci si possa scambiare doni, fare acquisti, ma festini sfrenati questo no indipendentemente dall’andamento della curva epidemiologica”.
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