Situazione Covid: “Chi ha questo gruppo sanguigno è più protetto”

Secondo alcuni studi un determinato gruppo sanguigno favorirebbe un decorso migliore della malattia di infezione da Covid. Intanto si attendono le definizioni finali delle sperimentazioni sui vaccini.

Covid gruppo sanguigno
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Sembra proprio il caso di dire che ‘buon sangue non mente’. Sì perchè sembra che un determinato gruppo sanguigno porti ad avere un decorso migliore dell’infezione, insomma una protezione maggiore.

Su questo punto “esistono numerosi studi” specifica Giorgio La Nasa, direttore del dipartimento di Scienze Mediche e Sanità pubblica dell’Università di Cagliari e della Struttura complessa di Ematologia dell’Azienda Brotzu in una sua recente intervista al quotidiano ‘L’Unione Sarda’.

Nella sua intervista al quotidiano ‘L’Unione Sarda’, La Nasa spiega che secondo questi studi il gruppo sanguigno zero sembra comportare un decorso migliore della malattia quasi come se “fosse protettivo nei confronti dell’infezione”.

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Allarme Covid-19, la ‘protezione’ del gruppo sanguigno zero e l’attesa per i vaccini

Covid vaccino
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Insomma, con il gruppo sanguigno zero ci sarebbe uno sviluppo meno aggressivo dell’infezione legato alla produzione naturale di anticorpi, le cosiddette agglutinine.

Intanto, cresce l’attesa per l’arrivo a complimento delle fasi di sperimentazione dei vaccini in corso di studio. E’ proprio di ieri la notizia che l’azienda Pfizer, che aveva già fatto un annuncio lo scorso 9 novembre, ha comunicato ulteriormente di aver riscontrato un’efficacia al 95% del proprio vaccino nello svolgimento della Fase 3.

E proprio la Commissione Europa ha approvato nei giorni scorsi un quarto contratto con le società farmaceutiche BioNTech e Pfizer, “che permetterà l’acquisto iniziale di 200 milioni di dosi per conto di tutti gli Stati membri dell’UE, con l’opzione di richiedere fino a 100 milioni di dosi ulteriori, che verranno fornite non appena saranno dimostrate la sicurezza e l’efficacia del vaccino contro la COVID-19. Gli Stati membri possono decidere di donare il vaccino ai paesi a reddito medio-basso o di ridistribuirlo ad altri paesi europei”, si legge nel comunicato ufficiale.

In Italia fu proprio il ministro della Salute, Roberto Speranza lo scorso 9 novembre a salutare con soddisfazione il primo annuncio di Pfizer:”Le notizie di oggi sul vaccino anticovid sono incoraggianti. Ma serve ancora tanta prudenza. La ricerca scientifica è la vera chiave per superare l’emergenza. Nel frattempo non dobbiamo dimenticare che i comportamenti di ciascuno di noi sono indispensabili per piegare la curva”, scrisse sul suo account ufficiale Twitter.

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