Dallo scoppio della pandemia facciamo sempre più tamponi e test, ma quanto ci costano e quanto costano alla sanità pubblica?
Il bastoncino viene poi immerso in un gel conservativo e inviato al laboratorio per rilevare la presenza del virus nell’organismo.
Il tampone, di norma, è eseguito due volte, per ulteriore conferma.
La presenza dell’RNA virale è quasi sempre una conferma della presenza del virus nell’organismo.
L ’analisi di un tampone per coronavirus richiede dalle 4 alle 6 ore.
Il Ministero della Salute prevede che il tampone venga eseguita solo su quei pazienti considerati sospetti Covid e segnalati dal medico di base alla Asl di riferimento, e per questi è gratuito.
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Secondo i dati raccolti da Altroconsumo in un’analisi condotta su oltre 150 strutture di sei regioni, Campania, Emilia Romagna, Lazio, Lombardia, Piemonte e Veneto, il costo medio gira intorno ai 50 per il pubblico ai 94 euro per il privato, con un minimo di 65 euro ma anche punte di 150 o 200 euro a tampone.
Questo dipende da Regione e Regione. Le regioni meno care sono la Basilicata e la Calabria il cui costo per un tampone non supera i 35 euro; le più care invece sono il Trentino Alto Aldige il cui prezzo gira intorno ai 79 euro e gli 89 euro del Veneto.
Il costo dei tamponi antigenici rapidi è nettamente inferiore: si spazia dai 22 euro a tampone accordati dalla regione Lazio per i propri laboratori fino a una media per le strutture private che approssima i 50 euro.
Altro discorso e altro costo è quello dei test sierologico.
Il sierologico hanno una finalità diversa rispetto ai tamponi rapidi perché valutano la presenza di anticorpi nel sangue e non quella del virus nella cavita orale e nasale.
Hanno un costo confrontabile o inferiore rispetto a quello dei tamponi con analisi antigenica, scendendo anche al di sotto dei 10 euro.
In termini assoluti, avremmo avuto finora un esborso per le casse dello stato superiore al mezzo miliardo di euro, e al ritmo attuale di esecuzione dei test vanno aggiunti poco meno di altri 9 milioni di euro al giorno. Cifre nemmeno altissime se si valuta l’importanza dei test per tentare di arginare il contagio, ma con cui le casse statali (e della sanità in particolare) devono comunque fare i conti.
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