L’Agenzia nazionale per i Servizi sanitari Regionali ha comunicato i nuovi dati sui ricoveri critici. Intanto proclamato dalle organizzazioni sindacali di medicina generale e pediatria di libera scelta uno stato di agitazione.
Il sistema sanitario pubblico italiano è sempre in continuo stress nella lotta al Covid ma arriva un nuovo dato che fa allarmare ancora di più. Infatti l’Agenas, l’agenzia nazionale per i Servizi sanitari Regionali, ha comunicato (dati aggiornati al 17 novembre) che il 42% dei posti di terapia intensiva è occupato da soggetti affetti da Covid-19 che è ben oltre la soglia critica fissata al 30%. E questa situazione si verifica in 17 regioni su 21.
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Parlano di una “tragedia che sta investendo i cittadini e il mondo delle professioni mediche” e di “turni di lavoro massacranti a causa di colleghi malati da Covid”.
Ecco perchè le organizzazioni sindacali della medicina generale e della pediatria di libera scelta Federazione CIPe SISPe SINSPe, Fp Cgil Medici e Dirigenti SSN, La.Pe.L, SIMET, SMI, SNAMI, denunciano le condizioni di malessere della categoria medica e annunciano lo stato di agitazione.
“Siamo davanti ad una tragedia che sta investendo i cittadini e il mondo delle professioni mediche. Sono duecento i colleghi morti sul lavoro dall’inizio della pandemia. In questa seconda fase– spiegano- della pandemia stiamo assistendo non solo al collasso degli ospedali e dei pronto soccorso, ma anche al collasso del territorio. I medici di medicina generale stanno continuando a svolgere, in piena pandemia, la loro l’attività ordinaria, tra mille difficoltà, considerando la contrazione dei servizi specialistici, ormai tutti shiftati verso la cura della covid, nei confronti dell’utenza.
“Attività ordinaria che consiste- argomentano i sindacati– nel curare pazienti neoplastici, diabetici, oncologici ed in più si occupano della presa in carico dei malati covid che devono essere monitorati a domicilio (se ne ricovera mediamente 1 su 35) con tutte le prescrizioni relative alle disposizioni di quarantena e fine quarantena. Un carico di lavoro che sta aumento in maniera esponenziale e che non è più sostenibile. I medici sono sottoposti a turni di lavoro massacranti anche a causa di colleghi malati di covid”.
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