Allarme Covid, consueta conferenza stampa del martedì dell’Istituto Superiore della Sanità che ha difeso il metodo di osservazione del rischio di contagio ed ha parlato anche dell’ipotesi di ritorno alla “normalità” nei giorni di festività natalizia.
I famosi 21 indicatori e le prospettive per il Natale. Sono questi i due principali temi su cui si è incentrata la consueta conferenza stampa del martedì degli esperti dell’Istituto Superiore della Sanità circa l’attività di monitoraggio della curva del contagio da Covid.
Il presidente Silvio Brusaferro ha difeso il sistema di sorveglianza della pandemia sottolineando che:”I fattori di rischio non sono pagelle sull’efficacia dei sistemi ma è un metodo che ci accompagna nell’individuare il rischio che l’epidemia possa correre priva di controllo, ci dà degli allerta e, rispetto a questi allerta, il sistema ci chiede di intervenire. Questo avviene secondo un modello consolidato e sviluppato insieme al Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie. Gli indicatori sono un mix di dati che si possono gestire in maniera tempestiva, ma altri indicatori richiedono invece tempo che è un tempo necessario a raccogliere un insieme di informazioni a livello individuale, non sono raccolti tardivamente ma serve tempo per raccoglierle”.
Gianni Rezza, direttore del Dipartimento di malattie infettive dell’Iss, ha spiegato che “se l’Rt scende da 1,7 a 1,2 non significa che stiamo a posto perchè un livello di 1,2 vuol dire solo che comunque che il virus infetta ancora sebbene a velocità inferiore”.
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Arriva poi la domanda dei giornalisti circa la possibilità che nei giorni precedenti le festività natalizie la suddivisione delle Regioni in tre fasce di rischio potrà momentaneamente farsi da parte. Brusaferro è caustico e chiaro:”Dipende dai parametri e se tutti noi rispettiamo le misure messe in campo. Certamente-argomento-l’aver adottato misure più restrittive in zone dove l’Rt era alto ci può permettere di portare rapidamente questo valore sotto l’1. Perchè l’obiettivo nostro e del Paese è portare rapidamente l’Rt sotto l’1. Cosa succederà a Natale? Ci auguriamo che le misure adottate e il comportamento delle singole persone facciano in modo che ci sia auspicabilmente uno scenario di Rt sotto l’1 in tutto il Paese”.
Intanto, dalle Regioni arriva la richiesta di rivedere i parametri utilizzati per individuare le zone di rischio:” C’è la necessità di rivedere in un’ottica di semplificazione i parametri che sono stati elaborati nella prima fase della pandemia procedendo ad un aggiornamento delle indicazioni sull’utilizzo dei test rapidi antigenici e del test di biologia molecolare e alla modifica degli indicatori per il monitoraggio ai fini della classificazione. Per questi motivi la Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, ha chiesto un incontro urgente con il ministro della Salute, Roberto Speranza, e il ministro per gli affari regionali, Francesco Boccia”, lo ha annunciato il Vicepresidente della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, Giovanni Toti (Presidente della Regione Liguria) che ha presieduto la riunione odierna.
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