Allarme commercio: richiesta d’aiuto lanciato dalla Confcommercio dopo gli ultimi dati sui consumi registrati nel mese scorso. Necessaria “una reazione più forte subito”.
E’ ormai allarme consumi in questo fine anno. Nel mese di ottobre, il combinato disposto tra l’aumento della curva del contagio e le nuove misure di restrizione, hanno portato ad una fortissima contrazione dei consumi. L’Ufficio Studi di Confcommercio ha rivelato una diminuzione dell’8,1% rispetto a ottobre 2019 con una forte riduzione della domanda di servizi.
Il rallentamento colpisce in primo luogo la filiera del turismo, dei servizi per il tempo libero ed i trasporti con riduzioni della domanda che si avvicinano a quelle registrate a marzo in occasione dello scoppio dell’emergenza coronavirus.
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Alla luce dei questi dati è giunta subito l’analisi del presidente di Confcommercio, Carlo Sangalli:“L’aggravarsi della pandemia e nuovi lockdown pesano sulla nostra economia già provata dalla crisi. Ne risentono i consumi e crescono i rischi per l’atteso rimbalzo del Pil nel 2021. Preoccupa, inoltre, la stretta del credito imposta dalle nuove regole dell’Unione europea. Occorre una reazione più forte subito: indennizzi adeguati per le imprese e moratorie fiscali e creditizie. Nello stesso tempo chiediamo che legge di Bilancio e Piano di ripresa puntino sugli investimenti necessari a rimettere in moto produttività e crescita a vantaggio di più coesione sociale”.
Lanciano un allarme consumi anche i consumatori e specificamente il Codacons per voce del suo presidente Carlo Rienzi:”Nonostante i bonus a pioggia del Governo, l’attesa ripresa dei consumi non c’è stata e, al contrario, le famiglie continuano a tagliare la spesa, a causa delle situazione di emergenza che investe il paese e della grave incertezza sul futuro. In tale contesto appaiono seriamente a rischio i consumi legati al Natale, su cui influiranno le limitazioni legate al Covid, la perdita di reddito subita da milioni di famiglie e il quadro di generale incertezza che regna in Italia”.
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