La domanda è: una persona che ha un debito, con l’Agenzia delle Entrate, di 10.000 euro rischia il pignoramento della casa come un persona che ha un debito di 500.000?
Il pignoramento è il primo atto esecutivo che dà il via al processo di espropriazione forzata. Il pignoramento ha scopo di vincolare determinati beni del debitore al soddisfacimento del diritto di credito del creditore procedente.
L’art 492 c.p.c. al comma 1 sancisce che:”il pignoramento consiste in una ingiunzione che l’ufficiale giudiziario fa al debitore di astenersi da qualunque atto diretto a sottrarre alla garanzia del credito esattamente indicato i beni che si assoggettano alla espropriazione e i frutti di essi”.
Il pignoramento può essere:
Il creditore può essere un soggetto privato o un ente pubblico. primo fra tutti è l’Agenzia delle Entrate.
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Non tutti i debiti sono uguali e nemmeno i soggetti che possono aggredire il patrimonio del soggetto, specie se si tratta del patrimonio immobiliare.
L’ art. 50 del D.P.R. n. 602/1973 disciplina il pignoramento della casa da parte dell’Agenzia delle Entrate.
L’ attuale normativa prevede che l’eseuczione forzata della casa possa avvenire con un debito di almeno 120 mila euro.
Inoltre, la condizione di esecuzione forzata prevede l’invio di un un preavviso di ipoteca 30 giorni prima dell’ipoteca stessa. Tali limitazioni fanno intuire che se si hanno dei debiti con il Fisco, il pignoramento della casa avviene quando l’ammanco è piuttosto corposo.
Nessun limite di importo è previsto per i debiti contratti con i privati. L’unica valutazione che dovrà essere fatta è l’efficacia dell’azione di pignoramento.
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