Superbonus 110% edilizia, la categoria in audizione parlamentare chiede anche una proroga della misura al dicembre 2024.
La “famiglia di detrazioni edilizie” dal punto di vista del bilancio dello Stato vale ormai un impegno di spesa annuale di ben 10 miliardi. Data questa importanza il Consiglio nazionale dei commercialisti ritiene che sia necessario un completo riordino delle norme che la governano.
Per i commercialisti si deve dedicare a questa materia una circolare annuale specifica. Nella circolare l’obiettivo sarebbe di sistematizzare i profili disciplinari che sono comuni alle diverse agevolazioni. L’obiettivo è ridurre la complessità, reale e percepita, che discende invece da una loro trattazione disorganica e separata detrazione per detrazione.
Insomma, secondo i commercialisti gli operatori ed i contribuenti necessitano di un aiuto predisponendo e mantenendo aggiornato un “testo unico delle interpretazioni”.
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Il Consiglio nazionale dei commercialisti raccomanda anche una proroga della detrazione. Per gli esperti dovrebbe essere almeno fino al 31 dicembre 2024. Un termine finale fino a decorrenza del quale le spese sostenute per interventi agevolati possono beneficiare del superbonus al 110%.
Il consigliere nazionale dei commercialisti Maurizio Postal, nel corso dell’audizione sul Superbonus al 110% alla Commissione bicamerale di vigilanza sull’Anagrafe tributaria, ha spiegato la pandemia in corso sta complicando e limitando significativamente l’operatività decisionale, progettuale ed esecutiva di individui, condomini e imprese. Stante questa situazione “per questi primi mesi di operatività della nuova agevolazione è del tutto evidente che proprio le grandi potenzialità ed il grande interesse suscitato dalla medesima rendono del tutto irrealistica una sua adeguata utilizzazione nel ristretto arco temporale che va fino al prossimo 31 dicembre 2021”. “La possibilità di utilizzare la parte di sovvenzioni a fondo perduto del Recovery Fund per finanziare l’estensione del superbonus al 110%-conclude Postal– oltre gli attuali angusti termini finali, va sicuramente considerata una delle priorità da inserire, se non nella prossima legge di bilancio, nel primo provvedimento utile del 2021”.
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