Società italiane, la classifica annuale di Mediobanca presenta conferme e anche sorprese. Nel 2020 atteso un calo del manifatturiero ma tiene il settore food.
Enel batte Eni nell’industria e la società con il maggior numero di dipendenti resta Poste Italiane. Ci sono conferme ma anche sorprese nella 55esima edizione dello studio sulle Principali Società Italiane realizzato dall’area studi di Mediobanca.
Lo studio analizza i bilanci di 3.449 aziende, suddivise in base al settore in cui operano. La ricerca contiene inoltre un approfondimento sulle imprese manifatturiere più dinamiche. Si approfondiscono i risultati di quelle aziende che nel 2019 hanno realizzato un incremento delle vendite pari almeno al 20%. E si analizzano anche quelle con un’incidenza del risultato sul fatturato 2019 maggiore del 4%.
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La classifica dell’industria è dominata per fatturato dai grandi gruppi energetico-petroliferi pubblici. Ci sono Enel (con un fatturato di €77,4mld), Eni (€69,9mld) e GSE (€29,7mld). Le posizioni successive si aprono ad altri settori, come il manifatturiero che si impone con FCA Italy in quarta posizione, i servizi guidati da Telecom prima di Edizione.
Nei primi 20 gruppi ne figurano nove a controllo pubblico, quattro a controllo privato italiano e sette a proprietà estera. La società con il maggior numero di dipendenti rimane Poste Italiane, con oltre 129 mila unità, nonostante il calo del 3,8%.
Poste precede Ferrovie dello Stato (83.764 unità) e Edizione (80.044). Seguono, con più di 50mila addetti, Enel (68.253) e Telecom Italia (51.912). Enel si conferma “campione” per debiti finanziari (con una consistenza a fine 2019 pari a €62 mld) ma anche di utili, con €7mld nel biennio 2018-2019.
Nel banking, UniCredit e Intesa Sanpaolo rimangono in testa alla classifica rispettivamente con €852,8 e €806,9 miliardi di totale attivo tangibile. Per quanto riguarda le assicurazioni, Generali mantiene un dominio assoluto sulla Top10 dei gruppi con premi lordi che ammontano a €68,2mld. Seguono il gruppo Poste Vita (€18mld) e Unipol Gruppo (€13,9mld).
Infine, da un‘intervista svolta dalla seconda metà di settembre tra le imprese manifatturiere familiari italiane è emerso che esse si aspettano di chiudere il 2020 con un calo delle vendite dell’11,1%. Le attese sono positivo invece per i settori: conserviero (+1,3%), dolciario (+2,5%), caseario (+4,9%), altre industrie alimentari (+5,3%).
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