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Pmi, con nuovi lockdown rischio default. Tutti i numeri della crisi

Pmi a rischio default e occupazione ai minimi nel 2020. Il loro fatturato è atteso in calo tra l’11 ed il 16,3% con circa due milioni di lavoratori che potrebbero perdere il posto.

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Fatturato e occupazione a forte rischio nelle Pmi. Pandemia e lockdown stanno mettendo a dura prova il cuore del tessuto produttivo italiano. E’ quanto emerge da Rapporto Cerved PMI 2020 secondo cui peggiorano i mancati pagamenti e raddoppiano le PMI che potrebbero andare in default. Le Pmi a rischio default passerebbero da 8,4% a 16,3%, fino a 21,4% con nuovi lockdown. Si stima che la metà dell’occupazione subirebbe un calo nei dieci settori più colpiti. Nei ristoranti si avrebbero tra 432 mila (-22%) e 667 mila (-34%) lavoratori in meno. Negli alberghi tra 115 (-28%) e 152 mila (-37%).

Pmi, rischio default e occupazione ai minimi con nuove chiusure

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Nel 2020 i ricavi delle pmi caleranno dell’11% e la marginalità lorda crollerà di un altro 20% rispetto ai livelli, già bassi, dell’anno precedente. Gli indici di solidità patrimoniale e finanziaria peggioreranno. Grazie però ai livelli di resilienza accumulati precedentemente, rimarranno sostenibili, con gli oneri finanziari al 15,5% del Mol e i debiti al 68% del capitale.

Payline, il database di Cerved che fotografa in tempo reale i pagamenti delle imprese italiane, indica che i mancati pagamenti delle pmi hanno raggiunto il livello massimo durante il lockdown (45%, da una quota del 29% pre-Covid). Nei mesi successivi c’è stato un miglioramento, con una riduzione al 37% in luglio di fatture non saldate, ma un altro lockdown potrebbe arrestare questa ripresa, costando al sistema di pmi altri 5 punti di ricavi (-16,3%, rispetto ai -11% previsti per fine anno nello scenario base) e tredici punti di valore aggiunto (-27% rispetto a -14%).

Una simulazione condotta su tutte le aziende iscritte al Registro delle Imprese (che occupano 16,7 milioni di addetti) e basata sull’impianto del Covid-assessment indica che potrebbero andare persi 1,4 milioni di posti di lavoro (l’8,3% degli occupati a fine 2019) tra uscita dal mercato delle società più fragili e ridimensionamento dovuto al ridotto giro d’affari. La cifra salirebbe a 1,9 milioni (-11,7%) nel caso di nuovi lockdown. Il tasso di occupazione si ridurrebbe dal 44,9% al 42,5% nello scenario base, scendendo fino al 41,4% qualora si verificassero nuove chiusure.

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Massimiliano S