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Ristori per la crisi: perché anche i tassisti piangono

Anche i tassisti piangono per le forti restrizioni di incassi derivanti dalla chiusura del tempo libero serale col Dpcm: previsto ristoro per la crisi al 100%.

Foto di Michael Kauer da Pixabay

Nel decreto Ristori licenziato ieri dal Cdm sono previsti indennizzi al 100% su quanto ricevuto nell’ambito del precedente decreto Rilancio anche per taxi e servizi di Ncc.
Il Dpcm di domenica scorsa ha chiuso i settori del tempo libero serale è ciò è stata l’ultima di una serie di misure che hanno ridotto significativamente le entrate. Il crollo del flusso turistico e l’incentivazione dello smart-working infatti avevano già colpito duramente il settore. Un comparto quello dei taxi che vive di quella mobilità che deve essere invece ridotta al massimo per spegnere i contagi da Covid-19.

Ristori per la crisi: perché anche i tassisti piangono

Foto di Thanks for your Like • donations welcome da Pixabay

Anche i tassisti piangono: ristoro per la crisi definito “non sufficiente”- Le misure di ristoro per la crisi sono state definite dai tassisti “non sufficienti” confermando lo sciopero per venerdì 6 novembre a Roma. Si evidenzia anche come ci sia stata una “assoluta inconsistenza di ogni attività di contrasto all’abusivismo”. Critiche anche alla non adozione di leggi per disciplinare i servizi digitali di prenotazione delle vetture.

Il comparto chiede al Governo l’adozione di alcune misure complementari come:

la sospensione per tutto l’anno 2020, siano esse imprese artigiane o cooperative di lavoro e produzione, di ogni rata di mutuo.

la sospensione di rate di finanziamento, senza mora, per acquisti legati ai veicoli necessari per garantire il servizio TPL non di linea taxi.

-per i titolari di licenza inquadrati come artigiani un credito d’imposta di 500 euro per spese già sostenute per acquisto di dispositivi di protezione e prodotti di sanificazione.

Un credito d’imposta del 50 % della polizza assicurativa sui mezzi per continuare a garantire all’utenza sicurezza in una fase delicata.

-così come avviene per alcuni servizi, stabilire l’abolizione totale dei costi per l’utilizzo del POS, in quanto “servizio pubblico” e con tariffa amministrata.

-l’introduzione nel sistema aziendale del ticket taxi defiscalizzato così come già previsto per i settori ristorazione e alimentare.

-tutte le misure a credito d’imposta potranno essere cedute a istituti bancari o utilizzate in compensazione fiscale (F24).

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Massimiliano S