Aramco è pronta a pagare un totale di 64 milioni di dollari alle banche che hanno aderito alla più grande offerta pubblica iniziale del mondo, una delusione per le aziende di Wall Street che si sono lanciate aggressivamente per un posto nell’affare.
Il colosso statale del petrolio ha in programma di pagare le migliori banche locali con 39 milioni di riyal (10,4 milioni di dollari) ciascuno. Le migliori banche estere che stipuleranno l’accordo dovrebbero ottenere 13 milioni di riyal, ossia 3,5 milioni di dollari.
Aramco ha raccolto 25,6 miliardi di dollari dalla sua vendita di azioni, diventando un affare locale di un certo spessore dopo che i gestori di fondi esteri hanno rinunciato alla valutazione dei premi. L’importo totale della commissione, che rappresenta lo 0,25 per cento dei fondi raccolti, impallidisce rispetto ad altri grandi affari. Il colosso cinese Internet Alibaba Group Holding, che ha raccolto 25 miliardi di dollari dalla sua IPO del 2014, ha pagato circa 300 milioni di dollari ai suoi sottoscrittori.
Le banche IPO hanno guadagnato commissioni medie a livello globale pari al 4,1% delle dimensioni dell’operazione nel 2019, rispetto al 3,6% dell’anno scorso.
L’Arabia Saudita non aveva bisogno delle reti internazionali delle aziende di Wall Street, soprattutto dopo aver demolito i roadshow al di fuori del Medio Oriente, rivolgendosi invece agli acquirenti locali e alle famiglie benestanti per concludere l’affare. I sottoscrittori stranieri dell’accordo riusciranno a malapena a coprire i costi.
Aramco pagherà le banche locali che prestano servizio come bookrunner con circa 5 milioni di riyal ciascuno, mentre le banche straniere nella stessa posizione riceveranno circa 2 milioni di riyal ciascuno.