Benoit Coeure, membro del consiglio di amministrazione della BCE (Banca Centrale Europea), ha dichiarato: “L’Europa deve superare la propria dipendenza dalle società di pagamento internazionale. Il compito di aiutare in questo spetta alla BCE, eliminando le iniziative del settore privato”.
In Europa, due terzi dei pagamenti elettronici vengono effettuati utilizzando carte estere. Ciò perché i fornitori di carte europei si concentrano maggiormente nel mercato interno e regionale. Tutto questo ha posto l’Eurozona in posizione di svantaggio nei confronti della concorrenza estera.
“Il rischio è di perdere il vantaggio economico”, ha affermato Coeure. “Le soluzioni specifiche per ogni Paese europeo non possono avere una dimensione specifica. In più, la frammentazione nazionale ha paralizzato la concorrenza e soffocato l’innovazione a livello paneuropeo”.
A dominare il settore sono Visa e MasterCard. Amazon e Apple sono riusciti ad acquistare quote di mercato grazie ai rispettivi schemi di pagamento. Per cercare di ritagliarsi una larga fetta in questo mercato, la BCE sta pensando di introdurre una valuta digitale, cosa che potrebbe però avere conseguenze imprevedibili per le altre banche del continente.
La banca centrale ha da poco introdotto un sistema di pagamento istantaneo chiamato “TIPS”, il quale viene utilizzato per le transazioni tra istituti di credito. Purtroppo, sono ancora pochissime la banche che hanno adottato tale sistema e, di conseguenza, l’impatto è stato praticamente irrilevante.
Valdis Dombrovskis, vicepresidente della Commissione europea, ha recentemente dichiarato di voler creare un sistema di pagamento istantaneo paneuropeo da introdurre in tutta la zona euro entro la fine del 2021. In questo modo, aziende e persone nell’UE potranno effettuare transazione di pagamento istantaneo nazionale e transfrontaliero in tutte le situazioni. Naturalmente, le banche europee devono diventare pienamente disponibili a fornire e ricevere pagamenti immediati.