Il+58%25+delle+banche+tedesche+sta+gi%C3%A0+applicando+i+tassi+di+interesse+negativi+sui+depositi
contocorrenteonlineit
/2019/11/20/il-58-delle-banche-tedesche-sta-gia-applicando-i-tassi-di-interesse-negativi-sui-depositi/amp/
Categories: Economia e Finanza

Il 58% delle banche tedesche sta già applicando i tassi di interesse negativi sui depositi

Secondo un sondaggio pubblicato dalla Bundesbank, il 58% delle banche della Germania sta applicando tassi di interesse negativi sui depositi dei clienti corporate. Gli istituti di credito oggetti del sondaggio sono 220. Tutto ciò emerge due settimane dopo che la BCE ha abbassato ulteriormente il tasso sui depositi, passato dal -0,4% al -0,5%. Oltre ai clienti corporate, il 23% delle banche tedesche applica i tassi negativi sui depositi di quelli retail.

La tendenza attuale in Europa è di trasferire i tassi negativi sui depositi appartenenti ad istituzioni, società ed individui abbienti. Invece, in Germania, la situazione è abbastanza controversa. La Banca Centrale Europea è stata accusata da più parti di aver pesantemente penalizzato i risparmiatori più attenti ai propri risparmi.

Per chi non lo sapesse, l’introduzione dei tassi negativi avvenne nel 2014 come misura per stimolare un’economia stagnante. Una politica monetaria voluta da Mario Draghi, ex presidente della BCE, per incentivare le banche a prestare maggiore denaro e abbandonare la tendenza a lasciare liquidità all’interno della banca centrale.

Durante il corso degli anni, l’effetto fu deleterio: profitti in discesa e maggiori problemi per le banche europee. Per questo motivo, 140 istituti di credito tedeschi hanno iniziato ad addebitare i tassi di interesse negativi.

Alla luce di quanto sta accadendo, Luis de Guindos, vicepresidente della Banca Centrale Europea, ha dichiarato: “La redditività della banche europee ha subito una pesante tendenza al ribasso. Il loro rendimento aggregato sul patrimonio netto è andato sotto il 6% annuo. Naturalmente, la causa di tutto ciò non sono soltanto i tassi di interesse negativi, ma anche il mancato consolidamento e i costi gonfiati rispetto alle banche del Nord Europa e degli Stati Uniti”.

Published by
Redazione