Secondo alcune indiscrezioni, oltre solita lotta all’evasione fiscale, unita a quella al contante, nel decreto fiscale che il governo giallorosso sta studiando, dovrebbero essere inserite la quarta edizione dalle rottamazione e i ruoli di Equitalia. La decisione finale sarà naturalmente prettamente politica.
Il testo del provvedimento sarà discusso approfonditamente la prossima settimana. Il nodo da sciogliere subito sarà proprio quello sulla manovra sanatoria. La rottamazione ter, che si è conclusa il 31 luglio, riguardava gli avvisi di riscossione che andavano dal 2000 al 2017. La prossima, se mai ci sarà, dovrebbe comprendere quelli del 2018, probabilmente alle stesse condizioni delle rottamazione precedente.
Altra novità potrebbe riguardare il settore dei giochi d’azzardo. Grazia ad un aumento del Preu (Prelievo Unico Erariale) sulle slot machine, il governo conta di ricavare tra gli 800 milioni e il miliardo di euro. Un decisione da parte del governo non semplice da prendere, considerando la già avvenuta diminuzione del margine di profitto da parte dei gestori.
Per quanto riguarda il settore del fumo, qualcosa dovrebbe accadere. Dopo la riforma della accise del 2018, potrebbe avvenire una nuova rimodulazione del prelievo su prodotti come sigarette elettroniche, tradizionali e tabacco riscaldato. Un altro settore che potrebbe essere coinvolto è quello assicurativo e bancario, in particolar modo sulla questione norme tributarie.
Insomma, la strada per far quadrare i conti verrà a breve intrapresa. Non sarà semplice, nonostante l’aiuto che è arrivato dal calo dei rendimenti pubblici, da Quota 100, dalle maggiori entrate tributarie garantite dalla fatturazione elettronica. Complessivamente, le voci sopra descritte garantiscono una cifra intorno ai 15 miliardi di euro. Incombe, però, la richiesta da parte di alcuni ministeri, in particolar modo su questioni annose come scuola e sanità.
Il nuovo Patto per la Salute, a cui il governo sta lavorando, richiederebbe un incremento del Fondo Sanitario Nazionale intorno ai 3,5 miliardi di euro, senza considerare l’intenzione da parte del nuovo ministro della Salute Roberto Speranza, il quale vorrebbe definitivamente abolire il super-ticket che viene ancora applicato dalla Regioni. Costo di questa manovra? 400 milioni di euro, più o meno.