Fiat Chrysler Automobilies sta rivedendo il proprio piano di investimenti in Italia dopo che il governo italiano ha deciso, non tra poche polemiche, di introdurre la cosiddetta ecotassa.
Tale balzello andrà a colpire le auto di cilindrata medio-alta e il diesel, e per come è stato studiato inciderà anche piuttosto pesantemente sulla spesa finale di chi acquista una nuova auto. Proprio per questo Fca, così come del resto accadrà anche per molte altre case automobilistiche, sta tentando di correre ai ripari.
L’amministratore delegato Mike Manley non ne ha fatto mistero: “Il piano industriale del nostro gruppo è in via di revisione e fino a che questa operazione non sarà ultimata non posso rilasciare ulteriori commenti. Quel che posso dire è che stiamo cercando di capire come adeguare il piano di investimenti ai cambiamenti delle condizioni di mercato legati alle nuove leggi”, ha detto.
In parole povere, Fca starebbe modificando il proprio piano di investimenti tenendo conto dell’ecotassa che da marzo comincerà a colpire gli acquisti di moltissime automobili, e non necessariamente di lusso!
Critica la Fiom. “L’ad di Fca ha valutato positivamente la vendita di Magneti Marelli, i risultati finanziari per proprietà e azionisti, ma ha anche rivelato che gli investimenti sono in discussione. Dichiarazioni di questo tipo ledono l’occupazione di molti lavoratori impiegati negli stabilimenti italiani che da anni sono in cassa integrazione perché i piani industriali tanto decantati non sono mai stati realizzati”.
“La Fiom – ha aggiunto Michele De Palma, segretario nazionale Fiom-Cgil e responsabile del comparto automotive – in assenza di ulteriori garanzie deciderà le iniziative da intraprendere per evitare che possano esserci serie ripercussioni sugli stabilimenti che Fca ha in Italia”.