Tredicesima (e quattordicesima) a rate: come funziona

La tredicesima rappresenta senza ombra di dubbio uno dei momenti più attesi dai lavoratori dipendenti. La gratifica natalizia in genere viene spesa per saldare alcuni debiti rimasti in sospeso, ma anche per fare i regali di Natale che, come sappiamo, spesso e volentieri risucchiano parecchie risorse. Non tutti sanno però che la tredicesima, così come la quattordicesima, può essere dilazionata nelle buste paga mensili anziché essere data in un’unica soluzione.

I vari CCNL che regolano i rapporti di lavoro, infatti, non vietano questa possibilità, ma anzi danno la possibilità alle imprese di diluire sia la tredicesima che la quattordicesima mensilità nelle buste paga mensili. Di solito i contratti collettivi dicono che il datore deve pagare questa mensilità aggiuntiva tutta in un’unica soluzione, ma accordi individuali o aziendali possono comunque prevedere regole diverse purché al lavoratore venga dato tutto ciò che ha diritto di ricevere.

Quindi anticipare la tredicesima e la quattordicesima e distribuirle nelle dodici mensilità è assolutamente possibile, ma solo nel caso in cui datore di lavoro e dipendente siano d’accordo e solo nel caso in cui il CCNL o il contratto aziendale non chiudano le porte a questa opzione. Ciò a cui bisogna prestare attenzione è che, anticipando la tredicesima, il lavoratore riceva complessivamente quanto avrebbe ricevuto nel caso in cui la mensilità aggiuntiva gli fosse stata pagata in un’unica soluzione.

In quest’ottica, ogni mese il datore di lavoro sarebbe tenuto a versare 1/12 della retribuzione media lorda mensile a titolo di tredicesima. A fine anno, cioè nel mese di dicembre, si calcola poi il conguaglio per far avere al dipendente l’importo rimanente.

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