Il reddito di cittadinanza non dovrebbe subire grosse variazioni dopo l’accordo raggiunto dal governo italiano e dall’Unione europea sull’abbassamento del deficit dal 2,4% al 2,04%; tuttavia lo strumento di sostegno al reddito tanto voluto dal Movimento 5 Stelle diventerà operativo non prima di fine marzo 2019.
Ma c’è un’altra novità che è uscita fuori dal faccia a faccia tra Conte, Salvini e Di Maio, e cioè l’abolizione della famigerata ecotassa quanto meno per le auto di piccola cilindrata: l’aggravio riguarderà solamente auto di lusso e suv. Per quanto riguarda il taglio delle pensioni d’oro, invece, si parla di una sforbiciata fino a un massimo del 40%.
Uno degli aspetti più importanti che è stato definito dall’incontro dei membri del governo è appunto l’ecotassa. La misura era voluta dai Cinquestelle ma la Lega aveva provato ad opporvisi. Ciò che ne è uscito fuori è quindi un compromesso a tutti gli effetti: l’ecotassa ci sarà, ma sarà applicata solo alle auto extralusso e ai Suv, mentre i veicoli di piccola cilindrata non dovrebbero più esserne coinvolti.
Il balzello in ogni caso graverebbe solo sulle auto che hanno emissioni uguali o superiori a 20 punti rispetto alla norma originaria e verrebbe accompagnato da un ecobonus fino a 6mila euro per l’acquisto di auto non inquinanti, quindi sia ibride che totalmente elettriche; in aggiunta a tutto ciò, il governo punta ad aumentare le colonnine per la ricarica elettrica proprio al fine di incentivare l’uso di auto a zero emissioni.
Dopo di che c’è il reddito di cittadinanza. In questo caso sappiamo che la misura costerà 6,1 miliardi di euro a cui bisogna sommare un ulteriore miliardo per la riforma dei centri per l’impiego. Il reddito di cittadinanza partirà da fine marzo, per cui se si fanno le opportune proporzioni ci si accorge di come la misura abbia un costo molto elevato per le casse dello Stato: almeno 9 miliardi di euro l’anno.